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Agrigento capitale della Cultura 2020: non tutto è perduto

Di Redazione |

L’energia spesa per la candidatura di Agrigento a Capitale della Cultura 2020 non è andata dispersa. Buone notizie per Agrigento 2020 dal Lubec, il forum internazionale dedicato allo sviluppo della filiera beni culturali – tecnologie – turismo, che si svolge ogni anno a Lucca. La scorsa settimana la proposta di emendamento per le città finaliste del bando per la Capitale Italiana della Cultura, avanzata il 25 ottobre al MiBAC al Sottosegretario, Gianluca Vacca, ha riscontrato parere favorevole ed è stata introdotta nel pacchetto che verrà posto al vaglio parlamentare nei prossimi giorni. La proposta è stata discussa con il Sottosegretario dalla Rete delle Città della Cultura, di cui anche Agrigento fa parte. La proposta tiene conto del grande lavoro di progettualità e di condivisione con le rispettive comunità compiuto dai Comuni nella realizzazione del dossier di Capitale Italiana della Cultura. A tal fine alcuni dei progetti, se ritenuti di particolare interesse, potrebbero essere ammessi con un emendamento ad hoc ad accedere al fondo già previsto dall’art 16 per gli enti territoriali dal DDL della Finanziaria, attualmente in discussione, conseguendo tre obiettivi: da un lato non disperdere il prezioso lavoro di progettazione svolto dalle città, che ha un valore in sé, in quanto ha consentito il passaggio dalla logica “dell’eventificio”, a quella della programmazione, in materia di valorizzazione del patrimonio culturale; dall’altro consente di velocizzare la spesa, potendo finanziare quei progetti dei rispettivi dossier già in fase cantierabile; infine attiva – come successo con le città vincitrici – un effetto leva aggregando ulteriori investimenti di soggetti terzi sulla cultura.“Partecipare al Bando per Capitale italiana della Cultura e aderire alla Rete delle Città della Cultura – dichiara il sindaco Lillo Firetto – ha significato non solo accettare una grande sfida con le città italiane più virtuose per capacità di visione e di programmazione dello sviluppo socio-culturale e turistico, ma anche costruire un percorso comune per non disperdere il patrimonio di progettualità e di condivisione avviato con il lungo processo di partecipazione di associazioni, enti, scuole, fondazioni e imprese nell’elaborazione del dossier di candidatura. L’esperienza è stata gratificante per i risultati e potrebbe ora far scaturire i suoi frutti. Nulla si disperde, è proprio vero. Recuperare una parte delle iniziative significherebbe attribuire ulteriori risorse alle Celebrazioni di Agrigento 2020. La rete delle città della Cultura ci chiede di sostenere politicamente questa iniziativa e credo che, al di là delle posizioni di ciascuno, sia interesse dell’intera deputazione agrigentina e siciliana che Agrigento possa avere quest’opportunità”.Questo il testo dell’emendamento proposto: “Al comma 2 dell’articolo 16 del ddl di bilancio 2019 é aggiunto dopo la parola “ambientali”, il seguente periodo: “Gli investimenti previsti nei dossier di candidatura delle città finaliste alla selezione di capitale italiana della cultura, ancorché non vincitrici, sono finanziati a valere sul fondo di cui al comma precedente per 3 milioni di euro per ciascuno degli esercizi dal 2019 al 2023. Le modalità di ripartizione delle predette risorse sono definite con decreto del MiBAC, d’intesa col Mef”.

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