Strage in famiglia, il racconto horror della 17enne: «Mia madre torturata con il fuoco e colpita con la padella. Manuel era nero e con il sangue in faccia»
La telefonata di Barreca ai Cc: "Mia moglie è posseduta". La superstite: "Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri"
«Buonasera mi devo consegnare. Anche se vi dico perché non ci credete. Quando uno vuole fare la volontà di dio gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta. In pratica è morta mia moglie. I demoni mi stanno mangiando pure a me. C'ho mio figlio, ho due morti e una l’ho lasciata lì». Inizia così la folle telefonata di Giovanni Barreca ai carabinieri. L’uomo, tra farneticazioni religiose, confessa di aver ammazzato la moglie e i due figli.
«La volontà di dio è fare le cose giuste. Gli spiriti mi hanno bloccato pure la macchina perché non vogliono che vado avanti a fare la volontà di dio», aggiungeva l’uomo cercando di spiegare cosa era accaduto. «Mio figlio più piccolo è morto», proseguiva. E il carabinieri dall’altro lato del telefono: «Dove è in questo momento lei?». "A Casteldaccia", rispondeva.
«Mia madre è morta recentemente, credo la settimana scorsa. È stata torturata con il phon, con la padella e con la pinza per il camino ed io ho assistito. Eravamo in cucina, mia madre era a terra con il volto in giù, ed erano presenti anche Sabrina, Massimo, Kevin e mio padre. La torturavano a turno, sia Sabrina che Massimo. Le passavano l'asciugacapelli con la massima temperatura in un punto del corpo, con la padella la colpivano sulla schiena. Hanno anche riscaldato la pinza per il camino con il fuoco e gliela hanno messa addosso. Mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi, capendo che la cosa non fosse normale».
E’ il drammatico racconto della 17enne che ha partecipato all’assassinio della madre Antonella Salamone e dei due fratelli Kevin ed Emanuel seviziati e uccisi durante un folle rito di liberazione dal demonio. I delitti sono stati commessi dal padre Giovanni Barreca e da una coppia di amici, Massimo Carandente e Sabrina Fina. La ragazza e i tre adulti, fanatici religiosi, sono in carcere.
«Io infatti ho detto a Kevin che volevo andarmene di casa. - prosegue - Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri, ma io per paura di essere torturata non l’ho fatto. Mentre la torturavano le dicevano che era un demone. Questo fatto è avvenuto qualche giorno fa. Mia madre è morta il 9 febbraio. Sabrina e Massimo mi hanno detto che ha avuto un infarto, mentre si trovava distesa a terra in cucina».
«La tortura che ho raccontato è stato qualche giorno prima, credo il giorno prima. - spiega - Volevano farla cremare, l'hanno messa su delle tavole di legno e l’hanno portata nella parte sopra la mia casa, un terreno in salita, e l’hanno seppellita li, precisamente vicino ad una cascina. Hanno scavato la buca con piccone e pala, mio padre li aveva perché ogni tanto scavava buche. La buca l’hanno scavata mio padre e Kevin, e sempre loro l’hanno messa nella buca. Sabrina e Massimo guardavano, e dicevano di portare li tutte le cose di mia madre e metterle nel pozzo. Erano ad esempio tazze da collezione, attrezzi da cucina che dicevano fossero maledetti, alcune bomboniere. Poi hanno coperto e dato fuoco a tutto, compresa mia madre». Questo è avvenuto venerdì, mattina, tempo di fare tutto si è fatto venerdì pomeriggio».
Le sevizie
«La notte tra venerdì e sabato in casa hanno dormito Massimo e Sabrina, io, i miei fratelli e mio padre. Manuel però non era in condizioni da poter essere definito vivo. Questo però già da prima di venerdì. Era nero e con il sangue in faccia. Ho assistito infatti anche alle torture fatte a Manuel, lo torturavano con l’asciugacapelli, gli avevano dato il caffè amaro con una siringa per farlo vomitare. Le tortura verso Manuel erano finalizzate a liberarlo dai demoni. Loro dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone».
"In tutte e tre le occasioni in cui hanno torturato sia mia madre che Manuel, io ho assistito - prosegue - Io non sono mai stata torturata, Kevin solo sabato. Negli ultimi giorni, dopo la morte di mia madre, Sabrina e Massimo sono venuti a dormire da noi. Massimo diceva di avere mal di testa come detto per colpa dei demoni, ha accusato mio fratello Kevin dicendo che era lui. Sabrina intanto mi chiedeva di riportare in vita Manuel, ed ha accusato anche me di essere un demone. Mio fratello a quel punto è stato picchiato da Massimo e Sabrina, poi lo hanno legato con una catena piena di ruggine, cavi e fili e lo hanno messo per terra con la testa su un cuscino accanto al camino». "Mio padre era con loro e nel mentre bloccava Kevin mentre Sabrina e Massimo lo legavano - conclude - lo ho assistito a tutto, poi me ne stavo andando ed hanno iniziato a dire che se facevo così non ero 'una figlia di Dio'. lo ero distrutta, non ho fatto niente. Sono stato costretta ad assistere a tutta la scena. Dopo tutte queste cose, mi hanno messo una benda sugli occhi».
Chi era entrato per primo in quella casa aveva parlato di una scena raccapricciante. Una visione sconvolgente confermata anche dalle parole del procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio nel corso della conferenza stampa: «In tanti anni di carriera non ho mai visto nulla di più orribile».