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Hilton Capomulini, ripartono i lavori grazie a un prestito di 60 milioni

Di Tony Zermo |

CATANIA – Lo sceicco Hamed bin al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi ha chiesto alle banche italiane 60 milioni per ristrutturare la Perla Jonica da lui acquistata all’asta circa sei anni addietro dalla curatela incaricata di vendere i beni del gruppo Costanzo. La richiesta dei 60 milioni è stata avanzata al Monte dei Paschi di Siena che ha diviso il consistente importo con altri istituti di credito. Lo sceicco per questo finanziamento ha rilasciato lettere di patronage assumendosi ogni responsabilità e dicendo di essere deciso a portare a termine l’operazione Capomulini.

Come si ricorderà, l’acquisizione della Perla Jonica venne fatta dalla società Item dello sceicco quando amministratore delegato era Salvo La Mantia. Ora le banche sollecitate dallo sceicco sarebbero propense al prestito con tutte le riserve del caso. Se, come sembra, arriveranno i 60 milioni, allora ripartiranno i lavori del futuro Hilton Catania Capomulini che si dovrebbero concludere a marzo 2020 con la realizzazione di 376 stanze per complessivi 800 posti letto. I lavori, interrotti da Inso – è andata via perché collegata a Condotte finita in amministrazione controllata – saranno eseguiti dalla “Vittadello” (75%) e dal gruppo catanese “Ernesto Stancanelli” (25%). I piani operativi sono stati già predisposti, e partiranno quando arriveranno concretamente i prestiti bancari.

Nel frattempo è stata rivoluzionata la governance, con il nuovo presidente della Item che è l’ex ambasciatore Riccardo Sessa (ultimo incarico a Pechino), Carmine De Vitis amministratore unico. Nel consiglio di amministrazione anche l’ing. Rosario Garozzo e il commercialista Massimo Lello, entrambi catanesi. L’ex amministratore delegato Salvo La Mantia è rappresentante dello sceicco a livello europeo per tutti gli altri affari in corso o da intraprendere. L’advisor è Banca Igea.

La Perla Jonica di Capomulini ha avuto un percorso tormentato fin dall’inizio. Furono fatti due bandi dai tre ufficiali liquidatori fino ad assegnare il grande centro congressi, uno dei più grandi d’Europa, alla “Item” dello sceicco per quasi 40 milioni. Altri 48 milioni erano necessari per i lavori di ristrutturazione e la metà sarebbero stati versati da Invitalia. Ma una prima tranche di 7 milioni versati da Invitalia sarebbero stati dirottati per propri interessi dall’allora general contractor Volteo. Dopo una serie di passaggi processuali la “Item” ha ottenuto da Volteo, in concordato preventivo, il recupero di quasi tutta l’intera somma mediante una transazione, per cui è cessata ogni vertenza. La “Item” è stata assistita dall’avv. Aldo Lazzaro. Questo è servito anche a chiarire tutte le responsabilità in capo a Volteo.

Da questa vertenza è scaturito un nuovo stallo dei lavori, nuovi problemi, irritazione dello sceicco che ora si è deciso a modificare la governance e a chiedere alle banche un ulteriore intervento. Lo sceicco per l’acquisizione ha già speso 35,8 milioni di euro (24 milioni prestati da una banca e il resto ce li ha messi lui). Poi ha sborsato altri 15 milioni per mandare avanti la società in questi anni. Dovrebbe mettere sul piatto altri 33 milioni, per cui complessivamente per ristrutturare l’ex Perla Jonica ci vorranno oltre 110 milioni. Le spese sono tante, basta pensare che la società versa all’Urbanistica del Comune di Acireale due milioni di euro, mentre l’Imu ammonta a 250mila euro l’anno.

Senza addentrarci nelle complicate iniziative bancarie dello sceicco, che evidentemente gode ancora di buon credito, l’importante è che finalmente riprendano i lavori e si completi l’opera nel 2020 sapendo quanta importanza può avere il grande complesso dall’insegna Hilton per l’economia di tutta la zona. Si calcoli che il salone congressi sarà di duemila posti e tutto questo comporterà un grande movimento anche per l’indotto.

Hilton – che gestirà il complesso turistico per venti anni, più l’opzione per altri venti – è una garanzia mondiale di qualità e quindi i servizi saranno ad altissimo livello: non sarà facile trovare tutto il personale in zona, bisognerà formarlo. Quindi si sta per ripartire. Le tre grandi gru sono pronte a entrare in azione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA