29 dicembre 2025 - Aggiornato alle 07:56
×

Sciagura di Montagna Longa, i parenti dei piloti querelano l'autore di un video su Youtube che accusa chi era ai comandi dell'aereo

Il volo dell’Alitalia che la sera del 5 maggio 1972 si schiantò in fase di atterraggio tra il territorio di Cinisi ed il territorio di Carini, in provincia di Palermo

Redazione La Sicilia

07 Marzo 2024, 15:09

montana

Una querela è stata depositata oggi alla Procura di Viterbo dall’avvocato Stefano Maccioni per nome dei parenti dei piloti dell’aereo dell’Alitalia che la sera del 5 maggio 1972 si schiantò in fase di atterraggio contro la Montagna Longa tra il territorio di Cinisi ed il territorio di Carini, in provincia di Palermo, nei pressi dell’aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Tutte le persone a bordo, 108 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio, rimasero uccisi.

L’atto messo a disposizione dei pm della Tuscia è nei confronti dell’autore di un video, poi pubblicato su Youtube, che ricostruendo la tragedia sostiene «senza ombra di dubbio - spiega Maccioni in una nota - che si trattò di un evidente errore dei piloti contestando apertamente la relazione della consulenza tecnica allegata ad una istanza di riapertura delle indagini, poi respinta dalla Procura di Catania nel 2020, che ipotizzava la presenza di esplosivo a bordo del Dc 8».

La denuncia è stata avanzata da Alessandra Dini, figlia del secondo pilota Bruno Dini, che all’epoca del disastro aveva poco più di due anni, e Roberto De Re, nipote di Roberto Bartoli, primo pilota e dal professore Rosario Marretta, consulente dell’associazione dei familiari delle vittime.

«Ci auguriamo che la magistratura che verrà investita della vicenda possa finalmente fugare qualsiasi dubbio sulla corretta condotta attuata dai nostri familiari, stimatissimi professionisti», afferma De Re.

Dal canto suo Dini afferma di non potere «più sopportare insinuazioni sul corretto operare di mio padre. Ho conosciuto purtroppo mio padre attraverso quanto mi ha raccontato mia madre. In particolare dopo l’incidente la stessa mi ha riferito che ricevette varie telefonate con le quali le chiedevano se suo marito avesse avuto problemi di salute, economici o addirittura se avessero avuto litigi».