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Cattedrale, le catene non basteranno

Di Gioacchino Schicchi |

Cattedrale di San Gerlando, le “catene” non basteranno. Se sono in corso ormai da mesi, come noto, i lavori per il consolidamento dell’edificio di culto – che si concluderanno entro i primi di febbraio – emerge adesso che nel contesto di una revisione progettuale si sta valutando la realizzazione di interventi abbastanza “decisi” per “stabilizzare” la chiesa madre di Agrigento.

Ma andiamo con ordine. I lavori in corso – foratura delle pareti perimetrali, passaggio delle catene metalliche che dovranno “legare” la Cattedrale ecc – sono in una fase abbastanza avanzata. Come ci spiega infatti il progettista dell’Arcidiocesi, il professor Teotista Panzeca, nella parte sommitale della struttura le catene sono state passate e messe in tensione, mentre quelle nella parte bassa non sono state ancora passate, anche se i fori sono stati fatti. Al momento si attende praticamente l’arrivo di queste corde, che saranno passate dentro delle guaine e saranno regolabili. All’esterno della Cattedrale gli interventi sono ormai conclusi, tanto che sono in fase di smontaggio le impalcature.

Ma le opere, complessivamente, sembrano tutt’altro che finite. Già in fase di consegna, infatti, Panzeca non nascose la sua preoccupazione per le condizioni della navata Nord, quella che si affaccia sul dirupo della collina. Verifiche più approfondite hanno consentito di verificare che nella zona delle absidi ci sono i segnali di alcuni movimenti della struttura. Questo renderà necessaria l’installazione di nuove catene sia in elevazione che in fondazione (saranno otto, ne era stata prevista solo una), lavori che si potranno inserire in una perizia di variante, già predisposta e in attesa di tutte le necessarie approvazioni.

Ma questo non basterà, perché, in parte accogliendo idee già circolate e confermando un po’ la necessità di “rafforzare” non solo la Cattedrale, ma lo stesso progetto, si predisporrà – con fondi Cei ancora da quantificare e recuperare – un intervento sempre sulla parete Nord, che vedrà la posa di 18 pali che saranno poi “saldati” alla via Duomo mediante nuove catene. Una sorta di “ancoraggio” che dovrebbe “stabilizzare” il complesso e, forse, rasserenare alcuni enti di tutela e controllo che non avevano lesinato critiche alle idee di Panzeca. Questo soprattutto perché il progetto ha già visto l’abbattimento di praticamente tutti i contrafforti, ad eccezione dell’ex torre del Gualtiero.

Su due cose comunque il tecnico dell’Arcidiocesi è certo: il progetto funzionerà e consentirà di salvare la cattedrale – nelle more dei lavori sul colle, dei quali oggi non si sa più nulla -; e la chiesa madre sarà restituita agli agrigentini entro la festa del patrono, San Gerlando.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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