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Consorzio di bonifica: terza intimidazione in pochi giorni

Di Antonino Ravanà |

Una busta contenente una lettera di minacce e frasi oltraggiose, è stata recapitata al responsabile di uno degli uffici riberesi del consorzio di bonifica Agrigento 3. All’interno del plico c’era anche un foglio di giornale riportante il titolo “Proiettile in busta per Tomasino”. Giovanni Tomasino è il direttore del consorzio di bonifica – Sicilia Occidentale- , impegnato nel complesso percorso di riaffermazione delle professionalità presenti nei consorzi di bonifica siciliani, già vittima nelle settimane scorse di un altro atto intimidatorio. Ignoti gli avevano fatto recapitare una busta contenente alcuni proiettili, per altro intercettata dall’Ufficio Postale di Palermo, che ha avvertito le forze dell’ordine.

Si sta indagando anche su una terza lettera inviata a un dipendente del Consorzio di bonifica, che si occupa anche di sindacato, originario del versante occidentale della provincia agrigentina, che conterebbe parolacce e farsi oltraggiose. Non è tutto. Nello scorso mese di luglio, sempre a Ribera, si è sviluppato un incendio nella sede del consorzio, che si trova nella “Rotonda dei Pini”.

Pochi dubbi sull’origine dolosa del rogo che ha danneggiato un furgoncino e causato, complessivamente, pochi danni. I carabinieri ed i vigili del fuoco avrebbero verificato che, una porta d’ingresso sarebbe stata forzata, e sarebbero state rilevate, all’interno dei locali, tracce di liquido infiammabile. Dei quattro fatti si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Sciacca, con il coordinamento della Procura della Repubblica, che ha aperto un fascicolo, attualmente a carico di ignoti. Indagini che vanno avanti nel più assoluto riserbo e che potrebbero ipotizzare anche un collegamento tra quanto accaduto negli ultimi mesi ai danni del consorzio.

Nel caso della busta inviata al responsabile di uno degli uffici del consorzio, sul foglio di carta sarebbero riportate alcune frasi oltraggiose e insulti di ogni tipo, con riferimento a lui, e al direttore Tomasino. E’ stato lui stesso a trovare la busta minatoria. Immediatamente ha presentato la denuncia ai carabinieri della Tenenza di Ribera. L’interessato sarebbe stato ascoltato dagli investigatori, ma sul contenuto delle sue dichiarazioni non è trapelato nulla. A quanto pare non sarebbe riuscito a darsi una spiegazione del gesto. I militari della Scientifica dell’Arma, hanno acquisito la missiva, volta alla ricerca di ogni utile elemento, che possa condurli all’identificazione degli esecutori materiali dell’atto.

Si cerca qualche impronta o traccia lasciata dai responsabili. Un’indagine, che si presenta complessa e di difficile lettura, ma non si esclude, la mano di qualcuno che non approverebbe alcune decisioni dei vertici del consorzio.

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