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Mafia, colpo al clan dei Batanesi, quattro arresti per estorsione

Di Redazione |

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica – Dda nei confronti di 4 persone ritenute organiche al clan dei “batanesi”, fazione della famiglia mafiosa di Tortorici, ritenute responsabili – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso, nonché detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il gruppo criminale era attivo per conto dei “batanesi” nel quadrilatero compreso tra i comuni di Sant’Agata di Militello, Alcara li Fusi, Galati Mamertino e Rocca di Caprileone nella gestione delle estorsioni, del traffico di stupefacenti, e nell’acquisizione del controllo di attività economiche e imprenditoriali, sfruttando la forza intimidatrice promanante dalla fama criminale della consorteria mafiosa tortoriciana, hanno spiegato i carabinieri. L’indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Messina ha consentito di “documentare la gestione di due estorsioni in danno di ditte impegnate nell’esecuzione di appalti pubblici di manutenzione stradale e di ristrutturazione del locale impianto sportivo nel comune di Rocca di Capri Leone, commesse mediante attentati incendiari eseguiti presso i cantieri, nonché la disponibilità di armi utilizzate per affermare il controllo criminale sul territorio. Sono state inoltre documentate una serie di condotte di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, attribuite agli arrestati e a 5 ulteriori indagati a piede libero”.

L’indagine scaturisce dall’operazione “Gotha” conclusa nel giugno 2011, ed è stata sviluppata al fine di documentare l’operatività criminale di un gruppo di soggetti che erano risultati intrattenere rapporti stabili con Salvatore Calcò Labruzzo, esponente di spicco del clan dei “mazzaroti” che costituiva una propaggine della famiglia mafiosa dei “barcellonesi” nell’area di Mazzarrà S. Andrea.

L’inchiesta del Nucleo Investigativo Carabinieri di Messina, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Procura di Messina, Vito Di Giorgio, ha consentito di dimostrare l’appartenenza di tale gruppo criminale al clan tortoriciano dei “batanesi” e di documentare la gestione di due estorsioni ai danni di ditte impegnate nell’esecuzione di appalti pubblici di manutenzione stradale e di ristrutturazione del locale impianto sportivo a Rocca di Capri Leone commesse mediante attentati incendiari eseguiti presso i cantieri, nonché la disponibilità di armi utilizzate per affermare il controllo criminale sul territorio.

Sono state inoltre documentate una serie di condotte di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, attribuite a vario titolo agli arrestati e a 5 ulteriori indagati a piede libero.

Il delitto di associazione mafiosa è stato contestato a Nicolino Gioitta 50enne di Alcara Li Fusi, Liborio Mileti, 53enne di San Salvatore di Fitalia, e Antonino Conti Mica, 40enne di Tortorici, promotori e organizzatori dell’associazione di tipo mafiosa, e a Gaetano Liuzzo Scorpo, 39enne di San Salvatore di Fitalia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA