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Sicilia, la vera attrazione è la cultura Un grand tour sotto il sole d’inverno

Di Daniele Ditta |

PALERMO – Nei mesi più freddi dell’anno l’Isola del sole e del mare si trasforma. E il turismo culturale prende il sopravvento su quello balneare. La forza attrattiva di musei e bellezze artistiche, infatti, è in inverno più tangibile che nelle altre stagioni. Non è un caso se l’Istat, nel recente rapporto dedicato a Palermo capitale italiana della Cultura 2018, afferma che nell’Isola «migliora la fruizione dei luoghi del patrimonio artistico». 

Oltre ai siciliani, a fruire di musei e bellezze artistiche sono soprattutto i turisti. Scrive ancora l’Istat: «Il settore turistico, grazie alla ricchezza del patrimonio culturale e artistico, nonché di quello paesaggistico, che attrae numerosi visitatori sia dall’Italia che dall’estero, costituisce da sempre uno degli ambiti più produttivi dell’economia palermitana e siciliana», nonché «una delle risorse strategiche per lo sviluppo dei territori».

L’istituto nazionale di statistica, partendo da Palermo, allarga quindi il ragionamento sul turismo culturale al resto della Sicilia. Le località “impregnate” di storia e cultura che anche in inverno figurano nella top ten degli operatori turistici spaziano da ovest a est, con una “puntata” al centro. Palermo, dicevamo. Senza dimenticare Monreale e il suo Duomo, la Valle dei Templi di Agrigento e il parco archeologico di Selinunte. E ancora: Siracusa, con il teatro greco, l’anfiteatro romano, le latomie e l’Orecchio di Dioniso; Noto con i suoi larghi viali incorniciati da palazzi e chiese barocchi; Modica e il tour dei golosi alla scoperta del cioccolato lavorato a mano; Piazza Armerina e la Villa Romana del Casale, famosa in tutto il mondo per i suoi mosaici; fino al parco dell’Etna e Taormina. Location quest’ultima che ha ispirato artisti di ogni genere dal XIX secolo ad oggi e che ha nel Teatro Antico il suo sito di maggiore interesse.

Proprio nella “Perla dello Ionio”, con l’obiettivo di intercettare quei turisti che hanno scelto un soggiorno invernale in Sicilia, un hotel storico ha deciso di prolungare l’apertura fino all’anno nuovo. Si tratta del “Timeo”, il cinque stelle che nel maggio del 2017 ha ospitato il G7. «L’esperimento è stato positivo – spiega Stefano Gegnacorsi, general manager del Belmond Grand Hotel Timeo – sebbene non abbia spostato più di tanto i numeri del nostro bilancio. Il risultato della stagione, infatti, lo abbiamo consolidato ad ottobre».

Tuttavia, anziché chiudere i battenti a novembre, il management dell’albergo ha stabilito di rimanere in attività fino al 3 gennaio del 2019. «Se prima lavoravamo 7 mesi all’anno – prosegue Gegnacorsi – adesso siamo arrivati a circa 9 mesi. Così facendo abbiamo reso un servizio alla città di Taormina, in quanto l’indotto che gira attorno a negozi e ristoranti sta avendo i suoi benefici. Inoltre, abbiamo ridotto il periodo di disoccupazione dei nostri dipendenti, un centinaio in totale. Novembre è stato un buon mese dal punto di vista delle prenotazioni; dicembre più tranquillo, ma con Natale e Capodanno tutto completo. Il potenziale c’è, grazie anche a nuove iniziative per i nostri clienti. Per tutto il mese di dicembre, infatti, ogni domenica si esibirà una band musicale; mentre il venerdì ed il sabato organizziamo un “tea time” come in Inghilterra». Il “Timeo” riaprirà il 14 marzo, ma il direttore dell’hotel promette: «Ripeteremo l’esperimento anche nel 2020, allungando l’apertura sino al 7 gennaio».

Dall’alberghiero all’extralberghiero, ecco un altro settore che conferma il trend crescente del turismo. La ricettività extralberghiera in Sicilia vale oggi 120 milioni di euro (stima Otie sul 2017). Il comparto ha però grandi margini di crescita, come testimoniano i trend europei e nazionali. La Sicilia, assieme alla Sardegna, detiene già un primato rispetto alla percentuale di strutture extralberghiere sull’offerta turistica totale (pari all’81%) e guida la classifica delle isole mediterranee. Le residenze extralberghiere censite in Sicilia sono 5.500. Lo scorso anno sono state scelte da poco più di un milione di turisti, per un totale di 3 milioni di notti vendute. Forte di questi numeri, l’Anci Sicilia ha appena sottoscritto un patto con Airbnb – il colosso online leader nel mondo degli affitti brevi di case vacanze – per digitalizzare la riscossione della tassa di soggiorno in tutta la Regione.

Grazie all’intesa, 23 Comuni dell’Isola (Petralia Soprana, Terrasini, Agrigento, Montalbano Elicona, Noto, Avola, Balestrate, Castellammare del Golfo, Catania, Menfi, Palermo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli, Campobello di Mazara, Piazza Armerina, Erice, Siracusa, Ferla, Ventimiglia di Sicilia, Monterosso Almo, Sambuca di Sicilia, Marsala, Isola delle Femmine) hanno già avviato il processo che porterà Airbnb a riscuotere e versare l’imposta di soggiorno direttamente all’atto delle prenotazioni effettuate sulla sua piattaforma web. Con la certezza di riscossione, i Comuni siciliani potranno contare su più fondi per finanziare interventi in materia di turismo (inclusi quelli a sostegno delle strutture ricettive), manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali, nonché sui servizi pubblici locali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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