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Bimbo caduto domenica dentro un pozzo profondo 110 metri, il papà: «Continuiamo a sperare»

Di Redazione |

MADRID – «Con mia moglie siamo a pezzi, siamo morti. Ma abbiamo ancora la speranza che Julen sia vivo». Enormemente provato, José Rossello, il padre del bimbo di due anni caduto domenica in un pozzo vicino Malaga, ha lanciato un appello a continuare le operazioni di salvataggio, perché si è detto convinto che «rivedrò vivo mio figlio».

In dichiarazioni ai media, ha ringraziato per l’appoggio che con la moglie Vicky stanno ricevendo da «tutte le persone che ci danno forza, le imprese che offrono aiuto, gli psicologi, la guardia civile e tutti quanti stanno lavorando giorno e notte senza tregua». Alla durezza della situazione, si unisce la stanchezza dei genitori, che da domenica non si sono allontanati dalla zona, in cui le squadre di soccorso lottano contro il tempo. «Abbiamo un angelo che ci aiuta a che Julen esca fuori vivo», ha detto José, riferendosi all’altro figlio, il primogenito morto all’età di 3 anni. Quanto al ritrovamento nel pozzo dei capelli, i resti biologici che coincidono con il Dna di Julen, il papà non ha mostrato sorpresa: «Per molti lo sarà, non per noi, che lo sapevamo».

Intanto i tecnici hanno deciso di intubare le pareti della cavità lunga 110 metri per 25 cm di diametro dov’è precipitato il bambino, per fortificarle alla luce delle «difficoltà tecniche» sorte nella costruzione dei due tunnel, uno parallelo, l’altro orizzontale, attraverso i quali i soccorsi cercano di arrivare al piccolo. A confermarlo sono fonti della guardia civile, che coordina i lavori. La parte finale delle due gallerie sarà scavata dal gruppo di minatori esperti giunti dalle Asturie e dall’impresa svedese Stockholm Precision Tools AB, che localizzò e trasse in salvo i 33 minatori imprigionati in una miniera in Cile nel 2010.

Maria Gamez, rappresentante del governo spagnolo nella provincia di Malaga, anche oggi ha promesso che le ricerche continueranno fino a quando il piccolo non sarà salvato. «Non abbiamo intenzione di fermarci neppure un minuto», ha detto aggiungendo che «nessuno nella squadra dei soccorritori mette in dubbio che lo tireremo fuori. Siamo tutti fiduciosi che è vivo».

Gli adulti non riescono ad infilarsi nel pozzo che ha solo 25 centimetri di diametro ed è profondo 110 metri e i macchinari sono stati bloccati dal suolo troppo duro e da una formazione rocciosa a due terzi della discesa. Finora nessun contatto vocale è stato stabilito con Julen.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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