Computer di mezzo mondo in tilt, che cosa sappiamo e perché è successo
Per tornare alla normalità potrebbero volerci dei giorni
Una schermata blu - in gergo si chiama Blue screen of death, la schermata della morte - associata ad errori fatali di un sistema operativo dinanzi ai quali non si può fare nulla è apparsa su migliaia di computer in tutto il mondo in queste ore mandando in tilt i sistemi informatici di aeroporti, ospedali, banche e aziende.
Il down globale
Un giganteso down globale che, al momento, non sembrerebbe dovuto ad un attacco informatico ma ad un errore nell’aggiornameno di CrowdStrike, un software di sicurezza informatica presente su Windows, una sistema operativo molto popolare e diffuso.
«Per ripristinare i computer coinvolti dal guasto informatico potrebbero volerci dei giorni, non è una situazione che si risolve in poche ore», spiega all’ANSA Pierluigi Paganini, professore di Cybersecurity presso l’Università Luiss Guido Carli.
Cosa è CrowdStrike
«CrowdStrike - aggiunge - ha fornito una soluzione manuale temporanea che consente nel cancellare un file particolare chiamato C-00000291sys, ma in alcuni casi il personale dovrà andare fisicamente su alcune macchine e la soluzione può essere più o meno complessa a seconda di quanti computer possiede un’azienda, si pensi ad un aeroporto o ad un ospedale dove l’intervento manuale va fatto su centinaia di macchine. Inoltre, sui pc cifrati le operazioni di ripristino potrebbero richiedere più tempo». «E' una soluzione temporanea, tecnicamente si chiama 'workaround’- prosegue l’esperto - in attesa di un aggiornamento automatico da remoto, che però prevede ci sia stato prima lo sblocco manuale».
Non è un attacco informatico
Al momento è stata esclusa la possibilità di un attacco informatico per il crash mondiale dei sistemi operativi. «E' un disservizio informatico importante - conclude Paganini - dai primi testi effettuati, la soluzione temporanea suggerita da Crowdstrike non sembra disabilitare completamente la protezione del software dell’azienda, consentendo alla macchina di ripartire e di continuare ad essere protetta».