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Aeroporti, Catania pronta ad acquistare lo scalo di Comiso

Di Tony Zermo |

Catania. La Sac, attraverso la controllata Intersac, acquisirà la maggioranza (65%) delle quote della Soaco, la società di gestione dell’aeroporto di Comiso, mentre il 35% resterà al Comune di Comiso. E’ questa la decisione scaturita da un vertice che si è tenuto nel pomeriggio nel salone delle riunioni dell’aeroporto di Fontanarossa. Era presente il consiglio di amministrazione della Sac, a partire dal socio di maggioranza Pietro Agen in quanto presidente delle Camere di commercio riunite Catania-Siracusa-Ragusa, e il management della Sac, il presidente della Sac Daniela Baglieri e l’amministratore delegato Nico Torrisi. Oltre a loro l’ex presidente dell’Enac e attuale consulente ufficiale del governatore Musumeci, Vito Riggio. A una seconda riunione con il management della Sac erano presenti, oltre al direttore dell’aeroporto, Fusco, il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, e il suo staff, venuti per sollecitare investimenti per la ristrutturazione dell’ex aerostazione Morandi, per il parcheggio multipiano e per risolvere il problema delle strade di accesso allo scalo (che però compete al Comune).

Gli argomenti di rilievo tra i soci della Sac e Vito Riggio sono stati sostanzialmente due. Di Comiso abbiamo già detto, aggiungendo che i commissari liquidatori di Intersac sono già in trattative avanzate con i commissari liquidatori del socio privato della Soaco, Mario Ciancio, per la cessione delle quote di pertinenza.

«La Sac non interviene sul momento – spiega Riggio -, è una trattativa che si svolge tra commissari liquidatori. E quando l’intesa sarà formalizzata avverrà l’acquisizione da parte della Sac secondo le procedure. Quanto all’utilizzo dell’ex base Nato dipenderà da chi intende intervenire per fare cosa: un’università del Mediterraneo, una città della salute eccetera, tenendo presente che comunque l’aeroporto civile necessita di un allargamento per costituire una valida alternativa in caso di emergenza.

Il secondo argomento di rilievo è stato la cessione a privati della maggioranza delle quote della Sac, tenendo un 30% in mano agli Enti territoriali. Agen è stato chiaro nel confermare la volontà di procedere alla cessione di una quota di maggioranza in modo da agevolare l’ingresso di privati industriali. E questo, ha detto Agen, per due motivi «da un lato garantire la gestione rispetto all’instabilità della politica e dall’altro reperire i capitali necessari per gli investimenti (si prevede un raddoppio nei prossimi vent’anni, da 10 a 20 milioni di passeggeri ndr)». Aggiungiamo noi che la vendita della gestione di Fontanarossa porterà ossigeno nelle casse delle Camere di commercio. Ha detto Riggio: «Il grande sviluppo del traffico aereo non deve trovare impreparata la Sicilia. La Sac ha ottimi ricavi, ma per gli investimenti, che sono cospicui, occorrono grossi finanziamenti».

Riggio seguirà gli sviluppi del caso Comiso e non dispera anche di convincere Leoluca Orlando, detentore delle quote dell’aeroporto di Palermo, a sostenere Trapani con una forma di integrazione. «E’ difficile, ma non impossibile». Anche perché Trapani ha avuto dalla Regione un finanziamento che gli permette di ripianare il debito e di avere nuove rotte, per cui Palermo non acquisirebbe eventualmente una scatola vuota.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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