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Riecco la cenere dell’Etna, calvario infinito per l’aeroporto di Catania

Di Redazione |

CATANIA – Quando sembrava che la cenere dell’Etna stesse concedendo una tregua all’aeroporto di Catania, ecco che la nube di polveri vulcaniche ha cominciato a spostarsi in direzione degli spazi aerei sopra Fontanarossa, costringendo la Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania, a disporre una nuova chiusura di uno dei quattro quadranti in cui è diviso il cielo dell’aeroporto. La decisione dell’Unità di crisi ha naturalmente subito avuto ripercussioni sul traffico aereo: secondo le disposizione della Sac è infatti consentito l’arrivo di 4 aeromobili ogni ora, mentre le partenze non subiranno limitazioni, ma potranno essere comunque subire ritardi e disagi. Le limitazioni agli arrivi potrebbero costringere le autorità aeree a dirottare alcuni voli sugli scali di Comiso e Palermo.

La Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania, invita i passeggeri a informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree. Informazioni sull’operatività generale dell’aeroporto sono disponibili sul sito ufficiale dello scalo, www.aeroporto.catania.it  e sui profili Facebook e Twitter dell’aeroporto. 

Da diverse settimane ormai lo scalo di Catania sta facendo apri e chiudi a causa della cenere dell’Etna. Le decisioni prese dall’Unità di crisi della SAc sono però indispensabili in quanto le polveri vulcaniche sono un pericolo notevole per i moderni jet di line: vengono  infatti ingerite dai motori, le cui turbine funzionano a temperature di circa 900 gradi, e “fuse” così come avviene riscaldando lo zucchero in un pentolino. Il fenomeno è conosciuto da una ventina d’anni, dopo incidenti che solo per puro caso non si sono trasformati in catastrofi, ma che comunque sono costati miliardi di danni alle compagnie aeree e tremendi spaventi ai passeggeri. 

Per l’aeroporto, per la città e per i viaggiatori, però il problema di sta trasformando in un vero incubo, con dirottamenti, lunghe trasferte in pullmam, ritardi indicibili e grande incertezza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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