«Open Arms anziché "bighellonare" poteva andare in Spagna»: l'arringa di Bongiorno per difendere Salvini
Al processo di Palermo la parola alla difesa. La Procura ha chiesto sei anni per sequestro di persona. Scorta alla pm
«Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti soccorsi, ma ha opposto innumerevoli rifiuti e dall’1 al 14 agosto del 2019 ha scelto di bighellonare anzichè andare nel suo Stato di bandiera, la Spagna». E’ iniziata così l’arringa difensiva dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale del ministro Matteo Salvini, sotto processo a Palermo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per non aver fatto sbarcare i migranti soccorsi dalla nave Open Arms ad agosto del 2019. L’imputato è presente in aula e la procura ha chiesto la condanna a sei anni per avere illegittimamente rifiutato l'approdo alla nave della ong Open Arms con 147 migranti a bordo ad agosto del 2019.
«Dobbiamo uscire dalla logica che è tutto un diritto. Una cosa è un diritto, un’altra è la pretesa. Esiste un diritto allo sbarco, non esiste il diritto di scegliere dove e come farli sbarcare e chi fare sbarcare. Mi sono chiesta perché se c'erano tutte queste opzioni hanno scelto di non andare in Spagna».
«Gli orari in questo processo hanno un significato fondamentale. Sappiamo che una cosa è soccorrere e un’altra è prendere appuntamento. Una cosa è imbattersi e un’altra è concordare una consegna. Chi ha dato puntuali informazioni a Open Arms, prima di Alarm phone? Il soccorso in mare non è una operazione 'fai da tè, ci sono delle fasi da seguire e rispettare».
«Si è detto di un motore in avaria sulla imbarcazione Open Arms. Alle 15.14 andava ancora a 8 nodi, la presunta avaria è smentita e la barca non era fuori controllo, basta guardare il video e questa barca ha una capacità di governo e propulsione perfetta. Si vede qualcuno che manovra verso poppa, è una persona esperta, e soprattutto ci sono delle diapositive che ci dimostrano che il barcone non era furi controllo, ci sono immagini. Non c'era nulla di rotto. Si dirà, magari il 'motore non era rotto ma se c'era un bucò. C'era o no questo squarcio? Alla fine l’onestà intellettuale emerge. Persino il consulente dell’accusa ha detto che era una chiazza di colore diverso, non c'era uno squarcio o un buco, quindi l’imbarcazione era idonea a raggiungere quel tipo di obiettivo».
Nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2019, quando Open Arms ha soccorso un’altra imbarcazione con 39 migranti a bordo, «Malta non è stata avvisata». «Viene concluso il salvataggio e la motovedetta maltese si dirige verso Open Arms perché c'era l’accordo che i 39 migranti sarebbero dovuto essere trasbordati su una motovedetta maltese. Il diario di bordo segnala alle ore 3.26: "Si segnala che vanno verso Nord". Ma Open Arms non ha aspettato la motovedetta maltese che chiedeva la posizione per lo sbarco e Open ha continuato ad allontanarsi. Leggendo il diario di bordo sembra una sorta di inseguimento, Malta che chiede la posizione ma Open non la da, a un certo punto dichiara che non intende consegnare i 39 migranti. Nel diario di bordo c'è una lunghissima spiegazione: Perché i primi migranti si sarebbero potuti arrabbiare».
«Chiedo l’assoluzione» per Matteo Salvini «perchè il fatto non sussiste» ha detto al termine Giulia Bongiorno.
Scorta al Pm
Intanto dopo la valanga di insulti e minacce social, seguite alla richiesta di pena fatta dalla Procura di Palermo al processo al ministro Matteo Salvini è stata assegnata la scorta alla pm Giorgia Righi, una delle magistrate che rappresenta l’accusa. Righi, che fa anche parte della Direzione Antimafia, era l’unica del pool a non essere ancora tutelata.
Leghisti in piazza
In piazza Politeama a Palermo si è invece svolta la manifestazione della Lega per solidarietà a Matteo Salvini. In piazza ci sono tra gli altri i ministri Giuseppe Valditara e Roberto Calderoli oltre a parlamentari nazionali e regionali della Lega. Presenti anche alcuni cittadini militanti del Carroccio.