Quindicenne si impicca a Piazza Armerina, il fratello ai funerali: "Avrai giustizia"
"Se qualcuna sa parli, si metta la mano sul cuore"
La Cattedrale di Piazza Armerina gremita di giovani e giovanissimi, di rose bianche e blu, per l'ultimo saluto alla giovane quindicenne che si è tolta la vita due settimane fa impiccandosi ad un pino, nel boschetto della sua casa. Ci sono le ragazze della Polisportiva Armerina, ma anche quelle della Kentron di Enna, in tuta rossa che hanno portato la maglietta poggiata sulla bara con su scritto "sentiremo per sempre il tuo tifo alle partite», i compagni di scuola e tantissimi coetanei. Non c'è la ragazza con cui la giovane avrebbe litigato durante la ricreazione, prima di togliersi la vita, e neppure il ragazzino 'contesò, quello che sabato scorso sarebbe stato aggredito da alcuni coetanei perché accusato di essere l’autore delle immagini intime della quindicenne che sarebbero girate su alcune chat, possibile movente del suicidio.
La madre ed il padre, una delle sorelle e il fratello della ragazza si tengono abbracciati per tutto il funerale, celebrato dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana. I genitori erano arrivati in chiesa già intorno alle dieci del mattino e non hanno mai lasciato per un attimo la bara. In chiesa anche la madre e il padre del fidanzatino della quindicenne, venuti per abbracciare la famiglia della giovane.
Nessuno, neppure il vescovo, accenna alla fine tragica della ragazza e ai tanti dubbi che aleggiano attorno a questa morte. "Aiutateci» grida la madre, quando la salma viene caricata sul carro mortuario. Ma le parole più forti, definitive, sono quelle del fratello maggiore della ragazzina: «ti prometto che avrai giustizia» dice tra le lacrime al termine dei funerali. «Siamo tutti uniti nel nostro dolore per il nostro raggio di luce. La più determinata e delicata perché la più piccolina. Sei morta in circostanze insolite, Non hai fatto nulla di male e ti perdoniamo qualsiasi cosa tu abbia fatto. Se qualcuno sa parli e si metta la mano sul cuore in questo luogo sacro».
In chiesa anche l’avvocato della famiglia, Milena Ruffini, che stamattina ha incontrato il procuratore per i minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino. «Un colloquio disteso - spiega - che conferma che lavoreremo entrambi per la ricerca comune della verità e giustizia. Anche la procura di Caltanissetta è aperta ad ogni ipotesi a fronte della denuncia della madre che non crede alla tesi del suicidio».