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Confisca beni a imprenditore trapanese, la replica di Giuseppe Amodeo

Di Redazione |

Riceviamo dal signor Giuseppe Amodeo e pubblichiamo la seguente replica sul cui contenuto”La Sicilia” declina ogni responsabilità.

«Il provvedimento di confisca emesso dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di Amodeo Giuseppe e dei suoi famigliari è stato già impugnato dagli avvocati Baldassare Lauria e Paolo Paladino, innanzi la Suprema Corte di Cassazione per plurime violazioni di legge.

«In primo grado, il Tribunale di Trapani aveva dimostrato, respingendo la proposta della DIA, l’estraneità del Sig. Giuseppe Amodeo ad ogni forma di contiguità con esponenti mafiosi. Sul punto hanno riferito il Capo della squadra mobile di Trapani, Dr. Giovanni Leuci, il Dirigente della DIA di Trapani, colonnello Rocco Lo Pane, ed il dr. Giuseppe Linares (direttore del servizio centrale anticrimine del Viminale) e tutti hanno riconosciuto la distanza del proposto dall’ambiente mafioso, dallo stesso anzi contrastato con denunce e dure prese di posizione.

«Siamo molto fiduciosi per l’esito positivo di questa singolare vicenda. Il provvedimento di confisca della Corte di Appello è stato emesso prima dell’intervenuta sentenza 24/2019 della Corte Costituzionale, sicchè dei principi di diritto in essa affermati il decreto della Corte di Appello di Palermo non ha tenuto conto.

«La famiglia Amodeo è totalmente estranea ad ogni dinamica affaristico-mafiosa, così come peraltro affermato dagli alti funzionari dello Stato, e attiverà ogni azione prevista dalle norme italiane e internazionali per correggere l’ingiusta confisca».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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