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Il camino killer e la vacanza finita in tragedia, sequestrata la villetta di Cefalù: il punto sulle indagini

Il bilancio parla di un morto e di tre persone intossicate (una delle quali in modo grave)

Redazione La Sicilia

30 Dicembre 2024, 17:39

cefa

Proseguono le indagini per cercare di ricostruire le cause della tragedia di Cefalù dopo tre turisti tedeschi sono rimasti intossicati dalle esalazioni di monossido di carbonio mentre uno è morto.

La residenza di Cefalù dove sono rimasti intossicati i quattro turisti, si chiama villa Deodata e si trova in via Saponara. Dopo i rilievi della polizia del commissariato di Cefalù e dei vigili del fuoco l’immobile è stato posto sotto sequestro dalla procura di Termini Imerese che sta indagando sulla morte del giovane turista tedesco di 36 anni e sull'intossicazione di altri tre familiari, la sorella di 34 anni, che è in gravi condizioni, e i genitori di 63 e 60 anni, tutti ricoverati nell’ospedale di Partinico.

Chi è la vittima e chi sono i feriti

Patrizia Pargmann di 60 anni i suoi due figli Jonathan Feierabend, di 36 anni e Katharina Feierabend 34 anni e il marito Elmo Pargmann, di 63 anni, avevano scelto Cefalù per trascorrere la fine dell’anno. I quattro erano arrivati lo scorso 28 dicembre. C'è da capire cosa sia successo e come mai la brace del camino trovata ancora accesa dai soccorritori abbia provocato l’intossicazione dei quattro costata la vita a Jonathan Feierabend, di 36 anni. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno constatato la presenza del gas nelle stanze. Nella villetta c'era anche una caldaia che però era funzionante e lontano dalle camere in cui sono state trovate la vittima e i feriti. Katharina Feierabend è in rianimazione all’ospedale di Partinico. E’ stata sottoposta insieme alla madre e al marito ad un trattamento in camera iperbarica. Quella di Partinico è l’unica struttura che funziona ogni giorno dell’anno. Nel corso dei primi controlli all’ospedale Giglio di Cefalù è stato accertato l’avvelenamento da monossido di carbonio. Le indagini coordinate dalla procura di Termini Imerese sono condotte dagli agenti del commissariato di Cefalù diretto da Francesco Virga.

I soccorsi

Diagnosi e primi soccorsi sono stati assicurati dalla Fondazione Giglio di Cefalu ai tre turisti tedeschi giunti. I sanitari del Giglio di Cefalu, in stretta collaborazione con il Centro Antiveleni di Pavia, hanno escluso l'intossicazione di tipo alimentare e trattato tempestivamente il caso come avvelenamento da monossido di carbonio, come rilevato dall’esecuzione dell’esame emogasanalisi da cui è emersa una elevata percentuale di carbossiemoglobina.

I pazienti sono stati stabilizzati dai sanitari del Pronto soccorso, diretto da Emanuele Sesti, in collaborazione con l'Unità di Rianimazione del Giglio e trasferiti presso il presidio ospedaliero di Partinico per il trattamento in camera iperbarica come concordato con il CAV di Pavia. Il trasferimento è stato gestito dall’unita di Rianimazione del Giglio, in particolare dall’anestesista Antonino Tutone e dai medici del pronto soccorso Carmela Maria Buglino e Silvia Maltese, e Gaetano Vitello dell’equipe di neurologia del Giglio, che hanno trattato i pazienti sin dal loro arrivo in ospedale.

Le condizioni dei feriti

Resta grave Katharina Feierabend la turista tedesca di 34 anni. La donna è stata sottoposta a trattamento urgente nella camera iperbarica dell’Ospedale di Partinico, dove è stata trasferita. La struttura dell’Asp di Palermo, dell’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione, guidata da Sandro Tomasello, è infatti l’unica nel territorio disponibile con continuità durante tutto l’anno. La donna è stata trattata durante la notte in camera iperbarica dal team guidato da Giuseppe Aiello. Adesso è ricoverata e le sue condizioni continuamente monitorate in rianimazione. All’Ospedale di Partinico sono stati trasferiti e ricoverati anche la madre della donna e il marito. Anche Le loro condizioni vengono continuamente monitorate.