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Le Europee oggi chiamano alla urne quasi cinque mln di siciliani: si vota sino alle 23 e si eleggono 8 deputati

Di Giuseppe Bianca |

PALERMO – Oltre quattro milioni di siciliani (4 milioni 662mila, il numero esatto) sono oggi chiamati alle urne (si vota dalle 7 alle 23) per eleggere gli otto deputati della circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna) che siederanno nel Parlamento europeo per i prossimi cinque anni. I seggi in palio per l’Italia sono 73. Vengono eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze nelle varie liste di ogni circoscrizione. Altri tre europarlamentari si insedieranno dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue. I deputati a cui andranno i seggi in questione dunque, verranno proclamati solo in un secondo momento, portando a 76 il computo finale della delegazione italiana all’interno dell’Europarlamento.

Soltanto nelle tre più grosse città della Sicilia – Palermo, Messina e Catania – è possibile trovare 1.190 sezioni (600 a Palermo, 336 a Catania e 254 a Messina), mentre il totale delle sezioni nei 390 comuni siciliani è di 5.302, che attendono 4.661.123 elettori di cui 2.259.819 maschi e 2.401.304 femmine.

Nel 2014, si votò il 25 maggio, in Sicilia gli aventi diritto al voto che si recarono alle urne, su 4.309.963, furono 1.848.246 con un’affluenza del 42,88%. Caltanissetta fu la provincia con la più alta percentuale di votanti (47,6%) davanti a Trapani (44.46%). Terza Catania (44,36%). Oggi c’è attesa anche la percentuale di votanti, dato indicativo sul clima politico che si vive .

In campo nella circoscrizione Isole 118 candidati in 15 liste. Si vota con la stessa legge elettorale in vigore da 20 anni (1979) con cui si possono esprimere fino a tre preferenze. Nel caso in cui si scelga di esprimere due o tre preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso. Almeno uno dei nomi inserito, in sostanza, deve essere di un candidato donna. Se il voto non viene così espresso la scheda viene annullata. Negli ultimi giorni, tra sms e singole chat a cui si sono affidati i candidati, oltre ovviamente alle piattaforme social, è cresciuto il ritmo con cui questo ulteriore passaggio è stato spiegato esplicitamente. È infatti diffuso, e in parte anche fondato, il timore che l’elettore possa fare confusione e non ricordare in dettaglio il meccanismo che sta alla base del voto di parità di genere.

Il sistema di voto, come dicevamo, è quello del proporzionale puro. Non ci sono, a differenze delle elezioni politiche, coalizioni e apparentamenti. Piuttosto, ognuna delle liste che corre per i seggi di Strasburgo deve raggiungere “il magic number” del 4%, la soglia di sbarramento che se non viene raggiunta non dà diritto all’attribuzione dei seggi.

Il colore della scheda invece varia a secondo della circoscrizione in cui ci si trova a dovere esprimere il voto. Per le Isole la scheda sarà di colore rosa.

Anche quest’anno non è mancata la polemica. A protestare, spesso a ragione, sono stati i giovani, gli studenti e i lavoratori che si trovano lontano dalla Sicilia e che si sono trovati di fronte al muro del “caro biglietto”. Gli elettori siciliani fuori sede, a differenza di chi si è trovato di fronte a spostamenti di minore portata (Trenitalia ha adottato tariffe scontate per la media percorrenza) spesso hanno finito col desistere. Un utile promemoria per i deputati “in pectore” che saranno eletti a Bruxelles; perdere il voto per non poter applicare i benefici della continuità territoriale, è una storia che si è ripetuta ancora una volta.

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