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Ponte sullo Stretto, perché le misure antimafia passano dall'analisi della proprietà dei terreni

La road map dei controlli spiegata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento.

Redazione La Sicilia

25 Maggio 2025, 16:51

ponte stretto messina

«Noi saremo assolutamente inflessibili e stiamo ragionando per innalzare una barriera rispetto a questa possibilità di intromissioni di interessi criminali su quella che sarà la realizzazione del Ponte. Lo faremo in tutte le direzioni, a cominciare dall’analisi delle proprietà dei terreni in via di espropriazione, di quelli che saranno utilizzati come aree di cantiere». Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento.

In questi giorni ci sono state polemiche «per dei fraintendimenti. Probabilmente c'è stato un deficit di comunicazione che io ascrivo al contributo della mia personale attività. Questa volontà di ergere una barriera granitica nei confronti di qualsiasi contaminazione ha fatto sì che noi approvassimo in Consiglio dei Ministri senza rispettare alcuni circuiti informativi - spiega - che solitamente si fanno, i provvedimenti adottati in via di urgenza si mandano al Quirinale. Abbiamo commesso un errore di metodo in qualche modo, stiamo lavorando lo stesso. Vedo che c'è stato un grande dibattito anche da parte di coloro che non conoscono molto bene come funziona il sistema delle interdittive antimafia». Il ministro ha infine sottolineato come c'è «una convergenza verso l’obiettivo di blindare quest’opera da qualsiasi interesse criminale»