I femminicidi e quei 325 orfani siciliani: i numeri dell'Osservatorio parlamentare
E due su tre hanno meno di 10 anni
View of hundreds of pairs of red shoes placed in front of the State General Attorney's office, in Ciudad Juarez, Northern Mexico, 10 December 2012, as part of a protest organized by artist Elina Chauvet. Chauvet protests against the disappearance and murder of several women from the border city in the last years, which is one of the most affected zones in the war against drug trafficking and the war between drug cartels. ANSA/Alejandro Bringas
Sono 3.592 gli orfani minorenni di femminicidio. Il numero è stato dato dalla presidente dell’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani di femminicidio Stefania Bartoccetti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
La maggior parte di questi orfani ha un’età inferiore ai 10 anni: il 67% dei casi riguarda bimbi di età compresa tra 1 e 10 anni con un picco per la fascia di età 1-5 anni. La fascia di età 10-14 anni sembra essere la seconda più colpita da questa tragedia. Per quanto riguarda la fascia di età 15-17 anni, il numero di casi è piuttosto basso rispetto alle altre. Dall’indagine emerge che la regione con il maggior numero di casi totali è la Lombardia (499), seguita dall’Emilia Romagna (452), dalla Campania (377) e dalla Sicilia (325). Quella con il minor numero è la Valle d’Aosta (2), seguita dal Molise (4).
«Siamo riusciti attraverso una indagine giornalistica a raccogliere negli ultimi anni le notizie delle donne morte per omicidio e da lì a ricostruire il numero degli orfani speciali, che sono nell’ambito di quelli considerati minorenni superiori a 3.500 in Italia», ha detto la presidente spiegando che il dato di 3.592 orfani minorenni riguarda il periodo compreso tra il 2018 e il 2022 ed è contenuto in un rapporto dal titolo "Attraverso i suoi occhi». Le informazioni sono state ricavati dalle principali testate giornalistiche italiane con un sistema di intelligenza artificiale usando alcune parole chiave.
Dei 3.592 orfani minorenni: 789 si riferiscono al 2018, 826 al 2019, 689 al 2020, 676 al 2021 e 612 al 2022. «Dal 2019 al 2022 si è verifica - viene evidenziato nel report - una diminuzione costante dei casi. In particolare, nel 2020 c'è stata una diminuzione significativa rispetto all’anno precedente, pari al 16,6%, mentre il 2019 è l’anno in cui si registra il maggior numero di vittime, pari a 826. Al contrario, il 2022 è l’anno in cui si conta il numero più basso, pari a 612». Dal report emerge però solo «apparentemente i casi sembrano diminuire nel tempo, ma occorre ricordare che questa ricerca si basa sul racconto che stampa e web hanno dato del fenomeno, quindi possono esserci tantissimi altri casi che, se pur denunciati, non sono stati oggetto di articoli».
«Abbiamo la necessità - ha spiegato Bartoccetti - di fornire loro aiuto: sostegno psicologico per restituire loro la fiducia, per riuscire ad intervenire per sanare un dolore così profondo quale la perdita della madre per mano del padre e anche di occuparci delle famiglie affidatarie». Per Bartoccetti «oltre al sostegno legale, psicologico e di accompagnamenti lunghi che vadano nella direzione della cura, un altro aspetto fondamentale sia poter garantire loro un percorso di studi certo».