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L’Ateneo di Messina non ospiterà Dugin: «Da lui teorie fasciste»

Di Redazione |

MESSINA – Porte chiuse da parte dell’ateneo di Messina per Aleksandr Dugin, scrittore e politologo russo, consigliere di Putin (sebbene questa sia una tesi controversa) ed inventore della Quarta Teoria Politica. L’Università di Messina, comunica che «tenuto conto anche delle numerose perplessità manifestate da molti docenti e delle controverse posizioni ideologiche del relatore, non concederà alcun locale per lo svolgimento dell’evento previsto domani».

Le associazioni Città Plurale, Vento dello Stretto e Morgana che hanno organizzato l’incontro ribadiscono che «nonostante la revoca dell’uso dei locali dell’università l’appuntamento con Dugin si terrà comunque. Resta confermato l’orario dell’evento, alle 17, così come l’incontro con la stampa alle 16. Quanto prima sarà comunicato il luogo in cui si terrà la conferenza».

Ieri alcune associazioni partigiane saputo dell’intervento di Dugin erano intervenute sottolineando che il politologo russo «predica pericolose teorie fasciste. in particolare Dugin si richiama all’ideologo Julius Evola e in Russia ha costituito gruppi nazionalboscevichi, il cui contrassegno era la bandiera del Terzo Reich».

Il filosofo russo, le cui idee sono considerate dal alcuni ispiratrici delle politiche di Vladimir Putin, sta girando da Nord a Sud tutto lo stivale per realizzare una serie di incontri e promuovere le sue idee. Al centro del suo pensiero, accanto alla lotta al liberalismo (per il quale invoca «un processo di Norimberga»), è l’Eurasia. Un patto russo-islamico, impero di terra guidato dalla Russia, esteso all’Iran, alla Turchia e all’Europa orientale: questa è la missione della civiltà russa, l’idea che giustificherebbe l’ambizione di Mosca di ritornare sulle terre ex sovietiche, dal Baltico al Mar Nero, di restaurare il suo dominio sulle popolazioni non russe. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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