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Cannes e la strada dei misteri che porta fino alla "Madonnina"

Il fascicolo palermitano sulle spese allegre del Turismo è diventato un vaso di Pandora

Mario Barresi - Laura Distefano

29 Giugno 2025, 07:30

Cannes e la strada dei misteri che porta fino alla "Madonnina"

Cannes è l’alfa e l’omega della tempesta giudiziaria che si sta abbattendo sulla Regione. Il fascicolo conoscitivo aperto dalla Procura di Palermo nel gennaio del 2023 è ben presto diventato un vaso di Pandora. E, con un lento ma progressivo processo di gemmazione, ha prodotto (anche) la tranche sulla corruzione in cui è indagato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

L'indagine madre

La suggestione, forte, di orecchie e occhi che spiano gli intrighi di palazzo è destinata ad avere una sua storia giudiziaria. Ma l’indagine “madre”, affidata dai pm Felice De Benedettis e Andrea Fusco al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo ha una sua robusta consistenza. La vicenda è nota: l’assessorato regionale ha finanziato per alcuni eventi (il Festival del Cinema sulla Croisette, ma anche una passerella alla Mostra di Venezia) alla “Absolute Blue Société Anonyme” con sede in Lussemburgo. In tutto 5.882.982 euro. Le ipotesi di reato iniziali sono di falso in atto pubblico e di turbata libertà di scelta del contraente. Fondate soprattutto sulla totale assenza di «esclusività» dell’evento “Sicily, Women and Cinema” sulla base della quale l’assessorato decretò gli affidamenti diretti. Ma si ipotizzano anche «criticità» sulla corretta procedura d’affidamento.

Il ruolo dell'ex assessore Manlio Messina

Nella quale l’allora assessore al Turismo, Manlio Messina (che in base agli atti depositati non risulta indagato) avrebbe dato ben più di un «indirizzo politico», con una «influenza» sulle scelte definita «ben più marcata e unilaterale». La tesi degli investigatori è che l’affidamento diretto alla Absolute Blue sia stato trasformato in una «scelta obbligata», con una sorta di formula “all inclusive” che non convince le fiamme gialle. A partire da alcune spese rendicontate con un crescendo, in termini di importi, quanto meno curioso: dai 35.563 euro di budget allegato alla “lettre di recommandation” del direttore del Partneriato del Festival, inoltrata nel giugno 2021 da Sabrina De Capitani (all’epoca consulente di Absolute Blue, dalla quale riceverà fatture per circa 45mila euro, prima di diventare portavoce di Galvagno) si passa a un preventivo di 93.982 euro. Alla fine la somma stimata della presentazione del 2021 è di 99.312,69. Di cui, oltre ai 25.910,97 euro chiesti da Patrick Nassogne (titolare della Absolute Blue) nell’anomala veste di «fre lance» , ci sono 9.660 euro per due pernottamenti in due “deluxe ville” per utilizzatori non conosciuti.

Le spese sotto osservazione

Costose, ma nulla a confronto dei 28.658,33 euro documentati dalla Absolute nel 2022 per il noleggio di una Mercedes Classe S580 per due settimane. Siamo nell’edizione più costosa: 2.164.372,51 euro il quadro finale di spesa, con poco più di 15mila euro ritenute inammissibili dal Rup. Tra cui, curiosamente, tre voli aerei dell’ex assessore Messina (Catania-Nizza, Nizza-Parigi e Parigi-Catania) a fine maggio 2022. Le indagini dei finanzieri, inoltre, attestano la scelta del governatore Renato Schifani, a inizio dell’anno successivo, di revocare in autotutela il finanziamento (nel frattempo lievitato a 3,7 milioni) all’edizione 2023. Una linea confermata dal Tar regionale, che rigettò il ricorso della Absolute Blue cristallizzando la «mancata esclusività». Nella carte anche l’estremo tentativo, documentato dal nostro giornale, di “riciclare” il progetto bocciato dalla Regione al Sultanato dell’Oman. Con un preventivo scontato del 43%: “appena” 2,1 milioni.

Gli accertamenti Absolute Blue

Ci sono anche dei precisi accertamenti sulla Absolute Blue. Di cui Nassogne nel 2023 risultava possedere l’1%, mentre il 99% era della Circle Holding, un’altra società anonima lussemburghese con stessa sede. Il dato interessante è che l’azienda al centro della bufera Cannes risulta avere avuto per due anni, fra il 2011 e il 2013, una «stabile organizzazione in Italia». E precisamente a Milano. Prima in via Ugo Foscolo 1 e poi in corso Europa 10. Questo potrebbe spiegare il link con la padana De Capitani, fortemente voluta da Ignazio La Russa al fianco del presidente dell’Ars. Il depositario delle scritture contabili della Absolute Blue in versione milanese risulta essere Lorenzo Burraggi con studio in via Osoppo 22, nato in Lussemburgo e con alle spalle qualche procedimento penale in Calabria.

L'altro elemento interessante

Ma l’altro elemento interessante è che a occuparsi della revisione dei conti della Absolute è la Mathilux, società che fa capo al commercialista lussemburghese Louis Victor Ghislain Libart. Anch’egli con un legame italiano. O meglio palermitano: la collaborazione con Angelo Zito. Un professionista di origini pugliesi, ma dal 2000 operativo in Lussemburgo, citato nei “Panama Papers”. E, soprattutto, condannato a un anno e quattro mesi (con patteggiamento e successiva riabilitazione) dal tribunale di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, perché ritenuto il broker di fiducia della cosca dei Graviano. Anche il braccio destro di Nassogne è milanese: Guido Maria Vimercati, che nel 2023 risultava avere la residenza coincidente con il domicilio fiscale italiano del titolare di Absolute Blue: via Bordighera 4.
In questo contesto nasce e si sviluppa la doppia inchiesta sullo scandalo Cannes. Che ha una prima versione penale: più complicata da portare a conclusione per tutti gli indagati iniziali, alcuni dei quali destinati all’archiviazione, ma con new entry che presenterebbero profili di responsabilità più comprovabili. E una versione contabile: nel fascicolo della Corte dei conti regionale sono molto più esposti i vertici, soprattutto burocratici, dell’assessorato al Turismo.

Le rogatorie internazionali

Entrambe le indagini sono in attesa dell’esito di alcune delicate (e perciò lunghe) rogatorie internazionali, dopo le quali si arriverà allo show-down. Ma, seguendo la pista di Cannes, i pm di Palermo hanno compreso il ruolo e la caratura di De Capitani. La portavoce monzese del presidente paternese dell’Ars; raccomandata dal presidente paternese-milanese del Senato e dall’ex assessore catanese; ex consulente dell’imprenditore lussemburghese con tanti amici milanesi. Che questa storia stia facendo tremare i palazzi - ma palermitani e romani - sembra quasi una beffarda nemesi.

La precisazione

«Il sottoscritto dott. Lorenzo Buraggi comunica che quanto affermato nell'articolo dal titolo “Cannes, quella strada dei misteri che porta fino alla Madonnina”, a firma dei giornalisti Mario Barresi e Laura Distefano, pubblicato in data 26.06.2025 sul quotidiano online La Sicilia, non corrisponde al vero ed è destituito di qualsivoglia fondamento. In particolare egli non ha mai subito alcun procedimento penale, né in Calabria né altrove, e nulla ha a che vedere con le vicende e le persone descritte nell'articolo medesimo, poiché i suoi rapporti professionali con la società Absolute Blue sono cessati oltre dieci anni prima dei fatti riferiti nell'articolo stesso e non hanno alcuna attinenza coi medesimi».

M.Ba, La.Dis) Nel pieno rispetto del diritto di rettifica, ribadiamo e confermiamo il contenuto di ciò che è riportato nell’articolo: è tutto negli atti dell’indagine.