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Sea Watch di nuovo sotto inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Di Alfredo Zermo |

 AGRIGENTO – La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso della «Sea Watch 3» che da sei giorni è al confine delle acque territoriali italiane, a 16 miglia circa da Lampedusa (Agrigento). Il procuratore aggiunto, Salvatore Vella, nel fascicolo – a carico di ignoti – ha ipotizzato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nei giorni scorsi, il Viminale aveva dato l’autorizzazione allo sbarco di 10 delle 53 persone a bordo, fra cui immigrati che stavano male e bimbi in fasce.

«Dopo oltre 6 giorni dal soccorso, #SeaWatch è ancora bloccata con a bordo 43 naufraghi, di cui 6 donne e 3 minori non accompagnati, uno di soli 12 anni: hanno bisogno di sbarcare subito» ha intanto scritto questa mattina  su Twitter Sea Watch Italy, chiedendo «con forza che si faciliti la disponibilità delle città tedesche pronte ad accoglierli».

Contestualmente, sempre questa mattina il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Sea Watch per contestare il divieto di ingresso in acque territoriali e il “no allo sbarco” della Sea Watch 3.

Dunja  Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, si è detta però «preoccupata per l’atteggiamento del governo italiano nei confronti delle ong che conducono operazioni di salvataggio nel Mediterraneo».  «I migranti salvati in mare non dovrebbero mai essere sbarcati in Libia, perché i fatti dimostrano che non è un Paese sicuro», ha aggiunto chiedendo che alla «Sea Watch 3 sia indicato tempestivamente un porto sicuro che possa essere raggiunto rapidamente». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA