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Il filo di Marianna (Amato) porta a Osaka: e seguendolo i pm sperano di scoprire i “segreti” di FdI in Sicilia

La segnalata di Uomo 6 potrebbe essere la chiave dell'inchiesta: a giugno è stata all'Expo in Giappone

06 Luglio 2025, 17:25

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E se Marianna Amato, la segnalata di Uomo 6, diventasse la bussola per la procura di Palermo per orientarsi nel labirinto politico di Fratelli d’Italia? Certo l’obiettivo degli investigatori è scoprire se ci siano operazioni sospette che poi approdano a un’ipotesi di reato. D’altronde è stato così con Cannes: seguendo le tracce dell’ex portavoce del presidente dell’Ars, Sabrina De Capitani, si è arrivati a Gaetano Galvagno e al cerchio magico destinatario di “aiutini” e fondi regionali. Intanto bisogna scavare. E pare ci siano tutte le intenzioni di andare avanti da parte degli investigatori palermitani.

Amato potrebbe diventare una moderna Arianna. Seguendo il filo di Marianna si potrebbero scoprire mondi ancora inesplorati conquistati dai Fratelli d’Italia nell’Isola. Secondo la “tabella Galvagno” ogni evento significava un tesoretto elettorale poi da spendere alle urne. I pm riavvolgendo il gomitolo di lana di Amato potrebbero arrivare a scoprire i segreti di “Uomo 6”, rimasto senza identità ma solo per chi vive fuori dal Tribunale di Palermo ed è totalmente estraneo alle dinamiche politiche siciliane.

Un ruolo chiaro

Del resto il ruolo della persona che gli è stata imposta da “Uomo 6” nel sistema dei fondi regionale sembra essere chiaro allo stesso Galvagno, che, durante una conversazione captata nella sua abitazione mentre parla con Amato, contrariato dalla continua richiesta di contributi, sbotta: «Nascondete il business dietro la parola cultura… Questa è la verità…». Anche se poi il presidente dispensa consigli per una carriera più proficua: «Cambia mestiere, dovresti metterti in tasca almeno il 40% per ogni evento organizzato», dice all’interlocutrice.

Amato ha subito il primo contraccolpo dall’inchiesta per corruzione. Alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana è stata “declassata” da esperta marketing ad addetta al botteghino.

La spedizione

La Sicilia ha voluto scoprire dove potrebbe condurre il filo di Marianna. Ed è sbarcata in Giappone. Precisamente a Osaka, all’Expo 2025. Amato risulta essere stata il mese scorso uno dei membri della missione siciliana, coordinata dall’assessorato all’Ambiente dopo il passo indietro delle Attività Produttive, per presentare l’opera “Grani di Pace”. La mostra fa capo al Dipartimento Affari Extraregionali, diretto da Margherita Rizza (commissario della Foss, dove lavora Amato). Costo della spedizione: 59.000 euro, di cui 15.000 per i voli, 14.000 per l'ospitalità, 10.000 per i compensi artistici e 10.500 per la comunicazione e la promozione social. Coinvolti tre artisti, due facilitatori, un addetto alle pr, due progettisti e coordinatori, un cineoperatore, un responsabile social. E Amato come «supporto alla comunicazione».

Il deputato regionale Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, ha chiesto l’accesso agli atti sull’evento giapponese: «Marianna Amato onnipresente, evidentemente Uomo 6 era così potente anche da inserirla ad Osaka. A questo punto chiediamo espressamente a Uomo 6 di rivelare la sua identità, anche se ormai ci siamo fatti un’idea, così da permettere a chi cerca lavoro di essere raccomandati da lui».

Il progetto artistico-culturale esposto a Osaka è promosso (con il supporto della Fondazione Made in Sicily Museum) da Teikdizi, un’associazione accreditata alla Presidenza della Regione. “Grani di Pace” è un’opera in evoluzione: sulla base in pietra lavica ceramizzata i vari visitatori hanno posizionato un chicco di riso in ceramica realizzato dai maestri di Santo Stefano di Camastra. L’ultimo chicco, il millesimo, è stato lasciato «non posato». L’associazione ha chiesto al presidente Schifani di completare l’opera. Ma il riso potrebbe risultare indigesto.