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L’assessorato regionale come un bancomat: «L’impegno dei 30.000 già fatto»

Le intercettazioni da cui emerge l’accordo corruttivo fra Elvira Amata e Lady Dragotto

Laura Distefano

09 Luglio 2025, 08:28

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La guardia di finanza ha nelle mani il decreto assessoriale con cui è stato dato il via libera al contributo per l’evento di imprenditoria femminile della fondazione Bellisario del 2023 che è finito al centro delle accuse all’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata. È un ulteriore tassello dell’inchiesta per corruzione che lunedì si è definita con la notifica via pec dell’avviso di conclusione indagini ad Amata e a Marcella Cannariato, la rappresentante in Sicilia della fondazione, beneficiaria della dazione che sarebbe il prezzo del patto corruttivo.

La controprestazione

Come controprestazione un posto di lavoro per il nipote di Amata, Tommaso Paolucci alla A&C Brokers (dal 26 settembre 2023 a marzo 2024) e inoltre il pagamento di un alloggio in un B&B di Palermo fra settembre 2023 a marzo 2024 (per complessivi 4.590,90 euro). Ma di un immobile avrebbe usufruito anche direttamente l’assessora, che per un periodo si sarebbe trasferita in una proprietà dei coniugi Dragotto. Non dimentichiamo che Cannariato è la moglie del patron di Sicily by Car e vicepresidente della Fondazione di famiglia che ha avrebbe ricevuto diversi aiutini dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

L'appartamento palermitano

Quando Amata entra nell’appartamento offerto da Lady Dragotto è assolutamente estasiata. «Amore come devo stare secondo te in questa meraviglia di casa? Una statua d’oro ti farei», afferma il 9 novembre 2023. Anche su questo aspetto l’assessora al Turismo dovrà dare spiegazioni ai pm di Palermo a cui sicuramente solleciterà un interrogatorio per poter fornire la sua versione dei fatti. E difendersi.

Le carte

Ma torniamo alle carte. Un ruolo chiave nelle trattative dell’elargizione dei soldi per l’evento tutto al femminile lo avrebbe avuto Pippo Martino. In un’intercettazione qualcuno afferma che l’ex segretario sarebbe stato il braccio destro di Amata, l’uomo di cui si fidava di più. Alcune intercettazioni sono la fotografia di questo forte legame.
Il 19 settembre 2023 c’è una conversazione che pare sancire il patto corruttivo ricostruito dagli investigatori. Cannariato discute con Giuseppe Martino, all’epoca vicecapo di gabinetto dell’assessora al Turismo (lunedì ha lasciato la poltrona di segretario particolare di Amata), proprio del contributo pubblico di 30.000 euro per l’evento che poi si svolgerà a Palermo il mese dopo. Per i pm da quella telefonata «emerge l’interessamento di Amata per fare erogare» il finanziamento.

Il ruolo di Martino

Martino spiega che l’assessore avrebbe già dato disposizione per «inviare al ministero la somma impegnata dei 30mila». L’avvocato di Mistretta è molto preciso. Illustra i vari passaggi burocratici: «Una volta che viene mandato l'elenco noi possiamo già mandare al responsabile della Fondazione, dopodiché arriverà a Roma al ministero, il ministero farà il decreto e lo manderà direttamente a noi, noi lo segniamo e poi ci sarà il pagamento». Martino tranquillizza Cannariato, che forse era pressata da qualche “signora” della Fondazione: «Ma gli devi dire di stare serena perché ormai l'impegno dei trentamila è già stato fatto, quindi, nessun problema». Qualche problema per gli investigatori però ci sarebbe.