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Gli esperti della Film Commission della Regione dei perfetti "Carneade": bufera su chi li ha scelti

La denuncia del regista Scimeca che ora ha chiesto all’assessorato al Turismo l’annullamento della graduatoria sul cinema

Luisa Santangelo

24 Luglio 2025, 15:40

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Una è Alessia Cervini, docente di Storia del cinema all’università di Palermo e, su di lei, niente da dire. Un’altra è Verdiana Barbagallo, giovane attrice in rampa di lancio. L’ultimo è Giovanni Nuzzo, che si occupa di effetti grafici. Sono loro i tre esperti a titolo gratuito che la Regione Siciliana ha designato per redigere la graduatoria dei contributi 2025 della Sicilia Film Commission. A guidarli, nel loro compito, il dirigente regionale Nicola Tarantino. Ed è del gruppo chiamato a valutare i film da finanziare che si occupa Arbash, la coop che fa capo a Pasquale Scimeca: regista di lungo corso, aveva proposto - senza ottenere un euro - il film “Il ragazzo che amava i cavalli”, sul poliziotto vittima di mafia Lillo Zucchetto. La pellicola di Scimeca è la prima tra quelle «non ammissibili» per il mancato raggiungimento del punteggio minimo in materia di «solidità economica della produzione»: 14,6 su 15.

Non è una protesta e basta

All’inizio di luglio, Scimeca aveva annunciato proteste. Il primo passo, adesso, è la richiesta di annullamento in autotutela, avanzata all’assessorato, della graduatoria per «acclarata irregolarità nella composizione della commissione di valutazione per la mancanza di requisiti». La contestazione, insomma, prima ancora della graduatoria riguarda chi ha contribuito a crearla. E se, come detto, sulla professoressa Cervini niente da dire, è su Barbagallo e Nuzzo che il regista storce il naso e chiede chiarezza.
A proposito di entrambi, Imdb (Internet movie database, che raccoglie le informazioni sulle produzioni audiovisive), non ha molto da dire. Della catanese Barbagallo si trova la partecipazione a un episodio di “Vanina - Un vicequestore a Catania” e quella, in arrivo, a un film in produzione. Sul curriculum artistico pubblicato dal management col quale lavora, si aggiungono anche “La notte è un posto sicuro” per la regia di Giuseppe Papasso; e “Delitto Mattarella”, di Aurelio Grimaldi. Di Giovanni Nuzzo si trovano, invece, le collaborazioni a quattro cortometraggi, tra il 2024 e il 2025, nel settore degli effetti visuali. Stessa professionalità che mostra nel suo curriculum su LinkedIn, assieme a varie esperienze da «sale» e «retail specialist» a Londra.

La scelta e i criteri

«Chi li ha scelti e in base a quale criterio?», è la domanda contenuta nella richiesta di annullamento in autotutela. «Ad aggravare ancora di più la situazione di illegalità che pende sulla Commissione - prosegue la lettera - si fa presente, che se è vera la dichiarazione di Barbagallo, di aver lavorato per la serie tv “Vanina”, è in essere un enorme conflitto di interesse in quanto la suddetta serie ha ottenuto un finanziamento da parte della Commissione, di cui Barbagallo faceva parte, di 750mila euro». Serviti, però, per la seconda stagione.

Scimeca non molla

La polemica, insomma, non riguarda più soltanto la questione dell’integrazione dei contributi alla graduatoria, prevista dalle prossime variazioni di bilancio, fino ad arrivare al film su Biagio Conte (integrazione di cui beneficiano anche altre due pellicole, una delle quali sulla strage di Pizzolungo). La questione, adesso, si allarga. E il regista Pasquale Scimeca non ha dubbi: «Se di questa cosa non si comincia a parlare, il giorno della discussione della manovra all’Ars mi incateno di fronte al parlamento e inizio uno sciopero della fame. Una protesta che mi ha insegnato, nei dieci anni che gli sono stato accanto, proprio fratel Biagio».