Frode in commercio: così spacciavano il latte straniero per italiano. Scattano le denunce della Finanza
Le aziende casearie, nella convinzione di usare latte siciliano, hanno prodotto formaggi poi etichettati come "nostrani"
Tre milioni di litri di latte pastorizzato proveniente da Malta tra lo scorso anno e quello in corso venivano indicati in etichetta come prodotti in Italia. L'ha scoperto la Guardia di finanza di Ragusa e i funzionari dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) di Vittoria. Le persone ritenute responsabili sono state denunciate per falsità materiale e frode in commercio.
Il prodotto immesso sul mercato attraverso operatori locali, è stato destinato a diversi inconsapevoli caseifici operanti sia in Sicilia che in altre regioni italiane. Le attività ispettive negli stabilimenti acquirenti hanno consentito di rilevare irregolarità nell’indicazione dell’origine e del trattamento termico del latte impiegato. La documentazione accompagnatoria del latte maltese è risultata alterata, riportando indicazioni non veritiere circa l’origine del prodotto - e omettendo il trattamento di pastorizzazione subito all’estero, sostituito dalla dichiarazione di prodotto crudo.
Tali pratiche hanno indotto in errore le aziende casearie acquirenti che, nella convinzione di utilizzare latte siciliano, hanno invece impiegato materia prima estera per la produzione di formaggi successivamente etichettati come italiani e in taluni casi come siciliani.