Bono e gli U2: «Israele come Hamas usa la fame come arma di guerra»
Rotto il silenzio sul conflitto in corso nella Striscia di Gaza
«Tutti sono da tempo inorriditi da ciò che sta accadendo a Gaza, ma il blocco degli aiuti umanitari e ora i piani per l'occupazione militare di Gaza City hanno portato il conflitto in un territorio inesplorato. Non siamo esperti di politica regionale, ma vogliamo che il nostro pubblico sappia qual è la nostra posizione». Lo scrivono in un post pubblicato sul loro sito i quattrocomponenti della band U2, Bono, The Edge, Adam e Larry. Al post fa seguito un lungo intervento del leader e cantante Bono, secondo il quale Israele, esattamente come Hamas, sta usando la fame come arma di guerra. Bono parte dal ricordo dell'attacco al festival musicale Nova del 7 ottobre 2023, perpetrato da Hamas per «tendere una trappola diabolica a Israele e scatenare una guerra che avrebbe potuto ridisegnare la mappa di uno Stato 'Dal fiume al mare', una scommessa che la leadership di Hamas era disposta a giocare con la vita di due milioni di palestinesi allo scopo di gettare i semi di un'intifada globale... ma solo se i leader israeliani fossero caduti nella trappola», scrive Bono.
«A Yahya Sinwar (leader di Hamas poi ucciso da Israele, NdR) non importava perdere la battaglia o addirittura la guerra, se poteva distruggere Israele sul piano morale. Nei mesi successivi, mentre la vendetta di Israele per l'attacco di Hamas appariva sempre più sproporzionata e disinteressata alle vite altrettanto innocenti dei civili di Gaza - racconta il leader degli U2 - mi sentivo nauseato come tutti, ma cercavo di ricordarmi che Hamas si nascondeva deliberatamente sotto obiettivi civili, scavando tunnel che collegavano scuole, moschee, ospedali». E tuttavia, si chiede Bono, "quand'è che una guerra giusta per difendere il paese si è trasformata in un'ingiusta appropriazione di terre? Speravo che Israele tornasse alla ragione...». «Sappiamo che Hamas sta usando la fame come arma in guerra, ma ora - sottolinea Bono - lo sta facendo anche Israele e provo repulsione per questo fallimento morale. Il governo di Israele non è la nazione di Israele, ma il governo guidato da Netanyahu oggi merita la nostra condanna categorica e inequivocabile. Non c'è giustificazione per la brutalità che lui e il suo governo di estrema destra hanno inflitto al popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania».