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La Cisl: ecco perché sulla spazzatura in Sicilia siamo indietro anni luce

Di Redazione |

PALERMO – “Ci sono tutti i presupposti perché la Sicilia resti dov’è: indietro di anni-luce rispetto ai Paesi europei più avanzati”. Così la Cisl regionale risponde a quanto affermato oggi dall’assessore all’Energia della Regione siciliana Vania Contrafatto in tema di politica dei rifiuti. “L’esponente del governo – commenta il segretario Mimmo Milazzo – fa sapere che l’esecutivo conta di approvare il piano regionale, che avrebbe dovuto essere presentato a Roma entro il 31 agosto, tra ottobre e novembre. Ma il ‘contiamo di approvarlò non è neppure un impegno, semmai ha tutta l’aria di essere un’esternazione per prendere altro tempo e rimandare ancora in avanti la soluzione del problema”.

 Il sindacato sottolinea come, quattro anni dopo l’elezione di Crocetta, “la Sicilia resta ancorata alla preistoria delle discariche e il governo sta ancora provvedendo, come dice, a individuare sei o otto siti in cui edificare gli inceneritori”. Un quadro che colloca l’Isola lontana dal resto dell’Europa dove, rileva la Cisl, “sono già 300 gli impianti di termovalorizzazione attivi dai quali svariati Paesi ricavano energia”. Fra gli esempi, la Danimarca dove, afferma Milazzo, “l’ultima discarica è stata chiusa negli anni Settanta, sono già in attività una trentina di termovalorizzatori e l’anno prossimo ne sarà persino inaugurato uno capace, bruciando rifiuti organici, di riscaldare 160 mila abitazioni e fornire energia elettrica a 62 mila utenze”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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