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Morto in Nepal per febbre suina, il virus contratto in volo da Roma: chi era Alessandro Marrone

L'uomo, 57 anni, era originario di Latina ma da tempo risiedeva con la moglie a Palermo

Antonio Giordano

05 Settembre 2025, 17:09

Alessandro Marrone morto per febbre suina

Alessandro Marrone morto per febbre suina

Doveva essere una spedizione di trekking, visite a templi e scoperta dei paesaggi del Nepal, ma il viaggio di Alessandro Marrone si è trasformato in un incubo in cui il turista, 57 anni di Latina ma da tempo radicato a Palermo, è morto per complicazioni di un'influenza da virus H1N1. Con Marrone, di professione buyer per il gruppo Sisa Sicilia, si trovava anche la moglie Giada Biondo, caposquadra dello sfortunato gruppo di 16 turisti che da tutta Italia si era radunato per esplorare il paese centroasiatico.

I viaggiatori sono atterrati all'aeroporto di Bhaktapur il 10 agosto e una turista ha subito avuto i sintomi dell'influenza. Dopo lo spostamento a Pokhara, due giorni dopo, dieci persone si sono sentite male e sette di loro sono state ricoverate e poi dimesse per i sintomi dell'influenza suina. Marrone ha avuto la febbre fino a 41,5 gradi ed è stato necessario spostarlo in elicottero nella capitale del Nepal Katmandu, dove i medici hanno constatato la positività al virus H1N1 e la presenza di una polmonite. Secondo la valutazione dei medici nepalesi l'infezione sarebbe avvenuta durante il viaggio in aereo da Roma. A un giorno dal ricovero il 57enne è stato sedato e intubato nel reparto di terapia intensiva, ma in seguito alle complicazioni è morto lo scorso martedì.

In tutto questo tempo la moglie Giada Biondo è rimasta a Katmandu, attendendo i bollettini medici quotidiani e cercando di visitare il marito che però non è mai migliorato. Biondo è rientrata a Palermo due giorni fa. Della questione si è interessato anche il presidente della Regione Renato Schifani, che ha informato il Ministero degli Affari Esteri. A ricordare Alessandro Marrone sono Giuseppe Sammaritano e Marco Martino, amministratore delegato e direttore generale dell’azienda Sisa Sicilia: «La perdita di Ale lascia un vuoto enorme sia dal punto di vista umano che professionale. Era un collega prezioso e un amico per molti di noi. Si distingueva per la professionalità, la competenza e la capacità di costruire rapporti solidi con clienti».