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Prossima fermata: inceneritori. Tra le società vincitrici dell'appalto anche quella di Ferrovie dello Stato

Il raggruppamento d'imprese ha offerto un ribasso del cento per cento sulla quota ribassabile. Ecco tutti i dettagli

Luisa Santangelo

09 Settembre 2025, 16:45

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Di mesi ce ne sono voluti, alla fine, tre esatti per valutare le offerte e arrivare all’aggiudicazione della gara per il progetto (e la direzione dei lavori) degli inceneritori siciliani. A vincere l’appalto bandito da Invitalia è un raggruppamento di sei aziende - la mandataria è una società di Ferrovie dello Stato - insieme a un professionista, che hanno offerto un ribasso del cento per cento sulla quota massima ribassabile (che ammontava al 35 per cento del totale della gara).

L’appalto valeva, in tutto, 44 milioni di euro. Divisi in due parti, più o meno uguali: 22 milioni per i servizi di progettazione e altrettanti per la direzione dei lavori. Il capitolato prevedeva una quota massima di ribasso consentito del 35 per cento per ciascuna delle parti di cui era composta la gara. Il risultato è che il raggruppamento d’imprese giudicato vincitore ha offerto 14.117.036,80 euro per la progettazione. E, con il medesimo ribasso massimo consentito, si è aggiudicata anche la parte di direzione dei lavori sia per il termovalorizzatore di Palermo (a Bellolampo) sia per quello di Catania (in contrada Pantano d’Arci). Su un punteggio massimo di 90 per l’offerta tecnica, il raggruppamento d’imprese ha ottenuto 69,475 punti. Il valore massimo dell’offerta economica, invece, era di dieci punti. Che, ça va sans dire, le aziende hanno ottenuto per intero, visto il 100% di ribasso.

Il raggruppamento vincitore è composto dalla Crew srl (mandataria), insieme ai mandanti Systra spa, Martino associati Grosseto srl, E.Co. srl, Utres ambiente srl, Ibi studio srl e al professionista Corrado Pecora, ingegnere, docente al Politecnico di Milano. Secondo quanto reso noto dalla Regione Siciliana a giugno, quando sono scaduti i termini di presentazione delle offerte, ne erano arrivate in totale sette. Non si conoscono, però, i dettagli delle sei perdenti, che non sono contenuti neanche nel verbale di aggiudicazione redatto da Invitalia.

La mandataria, Crew srl (il nome per esteso sarebbe Cremonesi workshop), è partecipata al 93 per cento da Ferrovie dello Stato e, quindi, dal ministero dell’Economia. Seguono una serie ulteriore di colossi: Systra spa è un gruppo francese con articolazioni in mezzo mondo; Martino associati Grosseto è specializzata in ingegneria ambientale e ha all’attivo, per esempio, i lavori per il gassificatore di Malagrotta, a Roma; E.co. è un’azienda piemontese che produce componenti per l’industria; Utres ambiente, romana, in Sicilia si è già aggiudicata la gara per la progettazione della bonifica del sito minerario di Pasquasia; con Ibi studio, infine, si torna in Toscana, a Pisa, con un’impresa che ha in portfolio lavori, però, decisamente più piccoli dei Tmv isolani.

La commissione aggiudicatrice era composta dall’ingegnere napoletano Salvatore Acampora, indicato da Invitalia (con una certa conoscenza della Sicilia, poiché già componente delle commissioni per la bonifica delle aree contaminate del polo petrolchimico di Siracusa) e da altri due professionisti indicati dagli uffici di Palermo: Giovanni Immordino, già presidente dell’Ordine degli avvocati del capoluogo e in passato consulente della Regione); e la professoressa Clara Celauro, docente di strade e ferrovie all’università di Palermo e, tra il 2020 e il 2023, componente del consiglio di amministrazione di Trenitalia, sempre del gruppo Ferrovie dello Stato.

Mentre il presidente della Regione Renato Schifani, commissario straordinario per i rifiuti, parla di «un altro grande passo verso la realizzazione di due impianti strategici per la Sicilia», il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola (Movimento 5 stelle) gli risponde battagliero: «I siciliani non sono limoni da spremere per interessi privati».

Nel frattempo, però, il percorso per l’incenerimento va avanti. C’è, infatti, un’altra gara d’appalto attualmente in corso: serve qualcuno che si occupi della verifica dei progetti di fattibilità tecnico-economica appena aggiudicati e dei progetti esecutivi. Un lavoro che vale, a base d’asta, 7.190.929,82 euro. La scadenza per la presentazione delle offerte era fissata, in origine, per ieri. Ma il 29 agosto Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale e responsabile unico del procedimento per conto del presidente-commissario Schifani, ha «ritenuto opportuno prorogare il termine». Per queste offerte c’è tempo fino al 16 settembre.