Impianto Tmb a Melilli, la procura di Siracusa vuole vederci chiaro
I terreni sui quali sarebbe sorto l’impianto da 34 milioni di euro sono intestati al nipote del sindaco di Melilli e parlamentare regionale di Grande Sicilia Giuseppe Carta e al fratello di un ex assessore comunale
La Procura di Siracusa indaga sulla vicenda che riguarda il progetto del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico a Melilli, nel Siracusano. Tutto è iniziato da un articolo de Il fatto quotidiano dello scorso 28 agosto nel quale si evidenziava che i terreni sui quali sarebbe sorto l’impianto da 34 milioni di euro finanziato con i fondi sullo sviluppo e la coesione sono intestati al nipote del sindaco di Melilli e parlamentare regionale di Grande Sicilia Giuseppe Carta e al fratello di un ex assessore comunale. "Stiamo verificando - ha detto il procuratore capo Sabrina Gambino -, stiamo facendo degli accertamenti preliminari».
Il vice capogruppo del Pd in Senato Antonio Nicita ha presentato unì interrogazione in merito alle procedure amministrative relative alla individuazione delle aree nelle quali dovrebbe essere realizzato l’impianto. E anche all’Ars è stata presentata un’interrogazione dal parlamentare Ismaele La Vardera che ha chiesto chiarimenti urgenti sulla regolarità della procedura e sulla possibile presenza di conflitti di interesse.
L’ex consigliere comunale di Melilli Antonio Annino ha depositato una diffida formale per il conflitto di interessi e per una serie di passaggi poco chiari anche sulla destinazione d’uso dei terreni. Il sindaco Giuseppe Carta si era difeso sottolineando che il processo è stato trasparente e scandito da atti pubblici e sottolineando di essere vittima di un attacco politico mirato a screditare l’amministrazione locale e a frenare il processo di crescita del territorio.