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Compravendita di auto da imputati, il Csm sanziona il Gip di Palermo Lirio Conti

Blocco dello stipendio e della carriera fino alla successiva valutazione, tra due anni

Redazione La Sicilia

13 Settembre 2025, 12:05

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Blocco dello stipendio e della carriera fino alla successiva valutazione, tra due anni. E’ la sanzione comminata a maggioranza dal Csm al Gip di Palermo Lirio Conti, per fatti risalenti al periodo in cui prestava servizio al tribunale di Gela, tra il 2007 e il 2019. Il magistrato avrebbe effettuato sei compravendite di auto dai concessionari Salvatore e Rocco Luca, padre e figlio, titolari della Lucauto srl e sottoposti a vari processi penali al tribunale di Gela. Salvatore Luca era imputato di favoreggiamento aggravato dalla modalità mafiosa e il procedimento a suo carico era stato trattato dal magistrato nel 2007.

I motivi

Dai due, scrive il Csm, «parti offese o indagati in numerosi processi al Tribunale Gela, tra i quali alcuni a lui assegnati, Conti avrebbe ottenuto numerose agevolazioni economiche: auto a prezzi scontati; vendeva o permutava le proprie auto alle stesse concessionarie a prezzi vantaggiosi; riceveva dalle stesse in comodato gratuito, anche per lunghi periodi, autovetture di grossa cilindrata; fruiva del pagamento della polizza assicurativa con riferimento alle vetture cedute in comodato gratuito».

Le vetture

Oltre a una Porsche Cayenne, avuta in comodato per un anno e mezzo, il magistrato avrebbe acquistato e rivenduto auto a condizioni di vantaggio. Nel 2008 assolse Salvatore Luca dall’accusa di aver favorito la latitanza di un killer del clan Madonia-Emmanuello, sentenza poi ribaltata in appello con una condanna definitiva. Nel 2019, la sezione disciplinare dispose per Conti il trasferimento, in via cautelare e provvisoria, al Tribunale di Palermo. Il magistrato era stato indagato per corruzione a Catania per la stessa vicenda, ma l’accusa a suo carico era stata archiviata su richiesta del pm.

La dichiarazione

«Da buon magistrato - dice Conti - non commento il merito del provvedimento. Si tratta di una decisione non condivisibile che non mi è stata ancora notificata. Attendo di conoscere le motivazioni. Impugneremo il provvedimento».

L'ultimo processo

Gli imprenditori Luca lo scorso mese di luglio sono stati assolti in primo grado dall'accusa di favoreggiamento alla mafia e il tribunale di Gela gli ha restituito tutti i beni che erano stati loro sequestrati nell'ambito dell'indagine "Camaleonte" condotta dal Gico della Guardia di Finanza di Caltanissetta.