Morta in piscina a Bagheria, alcol ma non droga nel corpo di Simona
I primi esiti dell'autopsia eseguita sul cadavere di Simona Cinà, la pallavolista annegata in piscina la notte del 2 agosto durante una festa di laurea
Simona Cinà
Aveva un tasso alcolemico alto nel sangue, ma non aveva assunto alcuna droga. Arrivano le prime risposte sull'autopsia eseguita sul corpo di Simona Cinà, la pallavolista annegata in piscina la notte del 2 agosto durante una festa di laurea a Bagheria.
Gli esami tossicologici eseguiti dall’equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo, coordinata dal medico che ha eseguito l’autopsia Tommaso D’Anna, hanno dato i primi risultati per cercare di capire cosa abbia provocato la morte della ventenne.
Il consulente incaricato per l’esame ha eseguito tutti i test da cui è emerso che la ragazza non ha ingerito droghe, neanche quelle sintetiche. Positivo è risultato il test sull'alcol con risultati sopra il limite. Simona venne trovata sul fondo della piscina intorno alle 4 di notte. Fu uno dei festeggiati a tuffarsi in acqua con un amico per prenderla e portarla fuori dalla piscina. Al loro arrivo i sanitari del 118 trovarono la giovane già morta con gli amici che provavano a rianimarla. «Al momento non è il caso di fare considerazioni nel rispetto della vittima e della famiglia - dice l’avvocato Mario Bellavista -. Attendiamo che vengano depositati i risultati completi compresi altri che si stanno ancora eseguendo e poi valuteremo il da farsi».
«Mi sorprende un pò di venire a conoscenza dei presunti risultati tossicologici da notizie di stampa senza che i risultati siano stati depositati», dice invece l'avvocato Antonio Ingroia che insieme al figlio Marco rappresenta da pochi giorni la famiglia di Simona Cinà.
«Domani stesso chiederò alla Procura di conoscere gli esiti e vorrò capire come possano essere usciti prima del formale deposito da parte dei consulenti tecnici - aggiunge Ingroia -. Questo lo si deve per il massimo rispetto alla giovane Simona Cinà e alla sua famiglia».