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L’Isola della guerra, i missili fantasma e le paure dei sindaci: «Vogliamo risposte»

Di Tony Zermo |

CATANIA – «La popolazione è allarmata per lo scoop del suo giornale sull’esistenza di una struttura missilistica a Cava Sorciaro – dice il sindaco di Carlentini dott. Giuseppe Stefio -. Non dimentichiamo che l’area di Carlentini-Lentini-Francofonte, con una popolazione di 60 mila abitanti su 403 mila dell’intero territorio provinciale, ha il più alto indice di tumori a livello nazionale. Non c’è famiglia che non abbia avuto un morto. Ma mentre prima si attribuiva la responsabilità ai fumi degli impianti petrolchimici di Priolo-Augusta, ora il timore è che si possa trattare della presenza di missili in una struttura militare sulla costa».

Come pensa di intervenire?

«E’ una questione di salute pubblica che riguarda anche altri Comuni per cui solleciterò un’azione con gli altri sindaci della zona. Abbiamo il dovere di chiedere risposte alle autorità sanitarie provinciali, ma anche al ministero della Difesa e alla Regione Siciliana perché certe installazioni si fanno anche con l’assenso della Regione. E infine credo che anche la magistratura debba indagare su un fatto che riguarda la salute di tanta gente. Sappiamo per esperienza che ci sono bocche cucite e che su questo versante impera l’omertà, ma, ripeto, abbiamo il dovere di muoverci. Per intanto ho contattato il gruppo “Manuela e Michele” che dal 1991 si batte per far luce sulla morte di tanti bambini e ragazzini a causa di questa particolare forma di cancro dovuta alle radiazioni e l’associazione contro i tumori alla mammella diretta dalla dottoressa Enza Marchica, che tra l’altro è ragioniere generale al Comune di Melilli ed è anche mia esperta a Carlentini, una carissima amica che in famiglia ha avuto tre casi di tumore. Parlerò anche con il dottore Madeddu, medico provinciale a Siracusa, il quale in passato si è molto occupato di questo flagello che colpisce soprattutto donne e bambini. La domanda che porrò è questa: è possibile che questi tumori, invece di essere causati solo dalle industrie vicine, siano provocati anche dalla presenza di missili così vicini a noi? Il documentato rapporto dell’Azienda sanitaria siracusana ipotizzò una causa di inquinamento scatenata dalla presenza sul territorio di “discariche illegali di scorie radioattive”. Infatti le radiazioni ionizzanti sono associate ad un aumento di rischio per leucemie e possono avere due origini: origini nucleari per disintegrazione di radionuclidi naturali come il radon o per disintegrazione di radionuclidi artificiali come nel caso delle centrali nucleari o delle bombe».

Il sindaco Stefio è stato vicesegretario generale del Comune, commissario straordinario presso altri Comuni sciolti per mafia, insomma è un personaggio che conosce bene i problemi del territorio ed è determinato a non mollare anche di fronte a muori invalicabili. Il fatto è che la Sicilia è la Regione più fortemente militarizzata d’Italia e forse d’Europa, e non ce ne accorgiamo. Qui non si tratta solo di Cava Sorciaro dove i sommergibili che pattugliano il Mediterraneo, alcuni a propulsione nucleare, si riforniscono di missili, ma c’è soprattutto Sigonella con 3.400 militari e civili americani, oltre a unità della Us Navy e gruppi di aerei F-16 e F-111 armati di bombe nucleari del tipo B-43 da più di 100 kilotoni l’una. Ad Augusta c’è la base della Sesta Flotta Usa. A Motta S. Anastasia, a Caltagirone, a Marina di Marza (Ragusa), a Monte Lauro, a Centuripe. a Pantelleria e a Lampedusa ci sono stazioni di telecomunicazioni Usa. Questo solo per restare alla Sicilia orientale, dove tra l’altro la popolazione è scesa in piazza contro l’installazione del Muos nella vicina sughereta.

Ce ne sono quattro al mondo di Mobile User Objective System (Muos) per controllare tutto il pianeta e disporre in tempo reale la dislocazione delle forze dovunque sia necessario, ma sono molto lontani dai centri abitati, ad esempio quello di Honolulu è lontano 200 chilometri dalla più vicina abitazione, mentre il Muos siciliano è proprio a ridosso di Niscemi, un rischio intollerabile, anche se fa parte di un trattato internazionale firmato dal governo Berlusconi, quando ministro della Difesa era Ignazio La Russa.

In Italia ci sono 90 bombe atomiche nascoste in siti segreti, e la Sicilia così vicina all’Africa e al Medio Oriente in fiamme ne dispone certamente da qualche parte, forse anche a Casa Sorciaro. Ma se questa presenza di ordigni nucleari può essere causa anche dell’insorgere dei tumori in maniera allarmante nel territorio è ancora da scoprire.

C’è bisogno di risposte chiare, anche perché su questo argomento le autorità militari in Sicilia raramente hanno parlato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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