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Catania, Sostare licenzia tre dipendenti “assenteisti” del servizio rimozione

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – E’ una “bomba” quella esplosa alla Sostare, l’azienda del Comune che si occupa degli stalli blu. Il Cda della società ha provveduto a licenziare tre dipendenti del settore “rimozione” per evidenti azioni illegali nei confronti della società. Allo stesso tempo il consiglio d’amministrazione ha sostituito il responsabile delle rimozioni – che è tra i licenziati – provvedendo a nominare al suo posto il vice responsabile. Questa decisione ha suscitato la presa di posizione di alcune sigle sindacali che ritengono la nomina illegittima.

La vicenda giudiziaria scaturisce dall’indagine della Procura su presunti casi di assenteismo nella società. Nell’aprile scorso la Procura aveva emesso un avviso di conclusione indagini preliminari per truffa a carico di una ventina di dipendenti nell’ambito di un’inchiesta su presunti casi di “assenteismo”. Secondo l’accusa i dipendenti si sarebbero «assentati senza autorizzazione dal posto di lavoro dopo aver timbrato il proprio badge attestante l’ingresso in ufficio e senza segnalare l’uscita». Avrebbero inoltre «timbrato il badge al posto del collega non ancora presentatosi in servizio o andato via anzitempo, attestandone falsamente la presenza». Per la Procura gli indagati avrebbero così «indotto in errore l’ufficio contabile preposto alla determinazione della retribuzione e la società Sostare sull’effettiva esecuzione della prestazione lavorativa» procurandosi «un ingiusto profitto della percezione di un compenso in realtà non spettante».

Su tutta la vicenda e i recenti provvedimenti abbiamo sentito il presidente della società, Luca Blasi.

I tre licenziamenti scaturiscono dalla indagine della Procura?

«Esattamente e l’inchiesta ha riguardato 28 dipendenti. Abbiamo quindi, come avevamo già detto, avviato i procedimenti disciplinari e alla fine siamo arrivati ai licenziamenti».

Avete riscontrato irregolarità gravi?

«Sì, falsa timbratura dei cartellini, assenze ingiustificate dal lavoro… Il licenziamento ha riguardato il coordinatore che doveva controllare e invece non controllava e timbrava per altri, un custode che lasciava il deposito giudiziario incustodito e un dipendente che si assentava completamente per interi turni di servizio. Si tratta, come si evince, di tre casi gravi che non potevamo non licenziare. Negli altri casi abbiamo preferito come Cda, in un ottica di salvaguardia del lavoro, applicare la sospensione massima. Vorrei aggiungere che tutti i coinvolti, ad eccezione di uno, hanno ammesso gli addebiti e risarcito l’azienda».

Ma nel prendere la decisione sui licenziamenti, avete prima atteso o no le decisioni della Procura?

«C’è da dire che il procedimento disciplinare è indipendente dal procedimento penale. Si tratta di due procedimenti indipendenti. Comunque nell’ambito penale sono state rinviate a giudizio per truffa aggravata ai danni della Sostare 18 persone… E nel caso specifico per i tre dipendenti gli illeciti erano palesi, mentre per gli altri dipendenti coinvolti abbiamo applicato la sospensione dal lavoro per un massimo di 10 giorni lavorativi».

Alcuni sindacati – compresa la Fisascat Cisl – ritengono che nella sua società si continuano ad utilizzare presunte procedure inidonee in merito ad avanzamento di carriere. E in particolare si contesta la nomina del nuovo responsabile della rimozione senza una procedura di evidenza pubblica tra tutti i dipendenti…

«I sindacati talvolta non conoscono il Diritto. Premetto che se avessi provveduto a una nomina senza “interpello” avrei fatto un atto annullabile. Il vice coordinatore nominato sta assumendo, in attesa che venga fatto l’interpello tra tutti i dipendenti e per un periodo non superiore a tre mesi, le funzioni che aveva il precedente coordinatore. Tanto è vero che l’ultimo cda ha deliberato che entro settembre dovrà essere effettuata la procedura pubblica tra tutti i dipendenti. Nel frattempo sto vedendo se ho persone capaci che sono disponibili a ricoprire quel ruolo, ma senza avanzamento di livello… Quindi il fatto non sussiste».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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