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Incendi, da Legambiente 7 proposte. La Regione Sicilia: «Tardive e inapplicabili»

Di Redazione |

PALERMO  – Legambiente ha avanzato alla Regione Siciliana sette proposte contro la piaga degli incendi in Sicilia. “Innanzitutto chiediamo all’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente di rivedere subito l’organigramma del Corpo Forestale regionale”, afferma l’associazione, “chiediamo allo Stato di potenziare i reparti dei Carabinieri Forestali in Sicilia” e all’Assemblea Regionale Siciliana “di varare urgenti norme sanzionatorie per impedire ogni utilizzazione economica delle aree percorse da incendi”. Inoltre chiede all’assessore regionale al Territorio “di emanare un atto di indirizzo e disporre delle ispezioni a tappeto affinchè i catasti comunali delle aree percorse dal fuoco vengano redatti in modo tempestivo”.

Secondo Legambiente ancora “occorre redigere, ogni anno il rapporto regionale sui dati degli incendi, ripristinando la pubblicazione sul sito web del Corpo Forestale Regionale” e “rivedere la distribuzione dei presidi territoriali antincendio per garantire la tutela di Aree Naturali Protette e Siti Natura 2000, da alcuni anni particolarmente aggrediti dagli incendi dolosi”. Infine “è necessaria l’emanazione di Linee guida per gli interventi a tutela delle formazioni vegetali naturali e per l’intervento nelle aree non demaniali, valorizzando quella particolare previsione delle legge regionale che tutela tutto il patrimonio vegetazionale e non solo i boschi”.

“Speriamo che almeno alcune di queste proposte – dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – vengano accolte e su queste si possa, finalmente, lavorare per cercare di smuovere dall’immobilismo una Regione inadempiente per fermare lo scempio e la distruzione provocati dagli incendi che ogni anno si ripetono in Sicilia. Infatti, ancora oggi, la Regione non ha firmato l’accordo con i Vigili del fuoco per gli straordinari e per avere, quindi, più squadre antincendio. In genere la firma veniva apposta a giugno, comunque sempre tardi. Questo dimostra ancora una volta le inadempienze e le responsabilità della Regione. Infine, chiediamo pene più severe per i delinquenti che appiccano il fuoco e annunciamo che ci costituiremo parte civile in tutti i processi, nel caso in cui venisse arrestato in flagranza di reato un piromane”.

Ma dalla Regione è arrivata una bocciatura totale. “I suggerimenti del presidente regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, in tema di lotta agli incendi, sono da una parte privi di fondamento e, dall’altra, già superati”, afferma l’assessore Toto Cordaro. “Zanna – aggiunge Cordaro – dimentica che la Regione non ha potestà legislativa sulle norme sanzionatorie o interdittive e dimentica pure che i dati sulle superfici percorse dal fuoco, nel 2018, sono già stati illustrati in una conferenza stampa e riportati dai vari mass-media”. “Le sue proposte, il presidente di Legambiente – continua l’esponente del governo Musumeci – avrebbe fatto bene a farle anche al precedente governo regionale, ma non ci risulta che ciò sia mai avvenuto, così come per quanto riguarda il potenziamento del Corpo forestale in Sicilia. Zanna, infatti, non ha mai suggerito di eliminare la norma sul blocco del turn-over – approvata, con la nostra opposizione, nel 2015 su proposta del governo Crocetta – che ha di fatto bloccato il ricambio generazionale dell’organico e il suo potenziamento. In ogni caso, – aggiunge Cordaro – oggi non è tempo di polemiche, ma della stagione antincendio che dobbiamo continuare ad affrontare con i nostri valorosi uomini in divisa sul campo, appena cinquecento per tutta l’Isola, contando nella collaborazione degli amministratori locali e in sinergia con i siciliani perbene, ai quali chiediamo di essere le prime sentinelle a salvaguardia del nostro straordinario e spesso violato territorio”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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