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Catania: Brt in viale Veneto, caos e rabbia e il Comune corre ai ripari

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – «Abbiamo bisogno di lavorare. Così il Brt in viale Vittorio Veneto non funziona, siamo pronti a consegnare le chiavi delle nostre attività. Le associazioni, i consiglieri comunali e di circoscrizione non ci interessano: non sono intervenuti per tempo, non ci hanno tutelato. Siamo noi a voler fare sentire la nostra voce». È Mimmo Di Grande, titolare di un negozio di calzature, a “guidare” un piccolo gruppo di commercianti «non contrari al miglioramento della zona, ma non nelle modalità alle quali siamo stati costretti, senza mai essere consultati né avvisati». L’installazione della corsia preferenziale per il bus rapido in via Vittorio Veneto si sta rivelando più difficile del previsto in un’area commerciale ad alta densità di traffico veicolare

«Associazioni, consiglieri e a maggior ragione sindaco e assessori sembrano essere “scollati” dalla città – prosegue Di Grande – da questa zona, ma soprattutto dai cittadini. La gente è abituata a entrare con l’auto fin dentro al negozio, alla base del caos c’è questa cattiva abitudine. Mancano gli stalli per la sosta breve, ognuno fa quel che vuole soprattutto i supermercati nel carico e scarico, e ce ne sono 10 nell’arco di 500 metri quadrati. In più non ci sono controlli certi e regolari. Già prima del Brt avevamo problemi, ma ora ancora di più. La zona è “invecchiata”, non abbiamo più una clientela giovane e il problema investe tutti i tipi di negozi».

«Nessuno ci ha informato – Gloria Condorelli, suo un negozio di dolci – ci siamo trovati nella situazione che vedete, ma soprattutto né Confesercenti, né Assoesercenti hanno saputo darci risposte precise. Con noi non c’è mai stata una riunione per dire “parliamone”. L’unica certezza che abbiamo è che non si lavora più come prima, e se ne accorgono anche i clienti stessi».

Ma non sarebbe più vantaggioso avere clienti che arrivano a piedi, guardano le vetrine e acquistano in tranquillità? «Magari – risponde convinta – sappiamo che con più pedoni si lavorerebbe di più. Ma così si sta solo portando i clienti e le persone fidelizzate a non transitare più dal viale Veneto perché per arrivare ci impiegano almeno mezz’ora».

Assistiamo nel frattempo alla scena di un pullman che non riesce a fare manovra per immettersi sul viale, con il vigile costretto a spostare ogni volta la transenna che blocca l’accesso alla corsia protetta. «Se tutto questo – aggiunge Giuseppe Di Mauro, titolare di un negozio di telefonia – è stato fatto per scoraggiare la sosta selvaggia e favorire l’uso dei mezzi pubblici, non sta funzionando. Sarebbe bastato mettere più vigili a controllare».

Il Comune corre ai ripari

Per tutti i problemi sorti in questi giorni di sperimentazione, il Comune ha deciso di correre ai ripari. Il sindaco Salvo Pogliese – che nega la mancata concertazione con i commercianti della zona – ha presieduto ieri sera una riunione di assessori, dirigenti e tecnici comunali e ha deciso di attuare cambiamenti radicali. Il più importante è lo spostamento della corsia Brt dal centro della carreggiata al lato est di viale Vittorio Veneto, accanto al marciapiede in direzione piazza Michelangelo. Praticamente torna la vecchia corsia preferenziale, ma sarà protetta dal cordolo e non sarà più tollerata la sosta permessa in questi anni. «In questo modo -è scritto in un comunciato del Comune – il mezzo pubblico potrà percorrere velocemente il tratto protetto, senza le auto in sosta sulla corsia, che negli anni scorsi sono state illegalmente tollerate penalizzando oltremodo la velocità del bus e influendo negativamente sull’affidabilità oraria di percorrenza che ora, invece, potrà essere garantita.

Ma non è finita qui. Pogliese  ha anche dato mandato a Sostare di realizzare, un’area di sosta in un ampio terreno comunale nella via Bernini, contiguo a Largo Bordighera, di ottimizzare le sincronizzazioni semaforiche agli incroci di viale Vittorio Veneto con via Gabriele D’Annunzio e Corso Italia.

«Abbiamo valutato, con umiltà e senza pregiudizi, i risultati di quasi un mese di sperimentazione ha detto il sindaco – e stimato che nel contemperamento degli interessi, fosse più opportuno rimodulare il progetto che era stato realizzato su valutazioni teoriche e, a scanso di equivoci, senza alcun costo diretto per le casse comunali».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA