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LA STORIA

Mamma e figlio sugli stessi banchi: «Ho capito che si impara a ogni età»

Di Daniele Ditta |

MUSSOMELI –  Un modello positivo per i giovani, soprattutto quelli che a scuola ci vanno malvolentieri o l’hanno mollata. Ma anche la prova provata che nella vita non è mai troppo tardi per imparare, migliorarsi, avere ambizioni; e che la scuola è una “fabbrica” di umanità: di storie eccezionali, come quelle di tre adulti che frequentano o hanno frequentato il “Giovan Battista Hodierna” di Mussomeli, istituto d’istruzione superiore diretto dalla preside Rita Maria Cumella. 

Storie che, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, sono il miglior esempio per far capire l’importanza di un percorso formativo. Al di là della retorica che spesso i “grandi” usano coi ragazzi. Maria Pia Scarlata, casalinga 45enne di Vallelunga, si era stancata di ripetere a suo figlio Giuseppe la solita solfa e lo ha “sfidato” sui banchi della sua stessa scuola. «Tutto è nato per caso – racconta – un giorno sono andata al ricevimento genitori e non appena entrata a scuola ho visto un manifesto che promuoveva i corsi serali. Ho chiesto informazioni, poi ho deciso di fare questa pazzia».

Maria Pia, sposata con 3 figli, si è messa in gioco. Pur non avendo la patente e quindi l’autonomia per viaggiare sola da Vallelunga a Mussomeli. E pur essendo, come tutte le mamme, piena d’impegni familiari. «Prendevo il pullman – prosegue – oppure mi accompagnava mio marito, che mi ha sempre sostenuta. Da ragazza avevo iniziato il liceo classico, ma non ho completato gli studi. Quando mi sono iscritta al geometra, mio figlio era imbarazzato: i prof. che lui aveva di giorno, io li avevo la sera. Al terzo anno è stato bocciato: si è ritirato e si è iscritto pure lui al serale. Da quel momento in poi è cambiato, non ha perso un giorno di scuola. Io mi sono diplomata l’anno scorso, Giuseppe nel 2019. Ha fatto il volontario, ora il servizio civile alla Misericordia. Sta diventando un uomo, la scuola ha contribuito a farlo maturare».

L’esperienza tra i banchi dell’Hodierna ha lasciato in Maria Pia un segno indelebile, sia per i compagni che ha conosciuto sia per la forma mentis acquisita: «Da grande la scuola è diversa. Mi sono resa conto che a ogni età si può imparare. Non avevo mai acceso un pc, adesso lo so usare. Il diploma che ho incorniciato vale molto, anche se continuo a fare la casalinga. Non dimenticherò mai i miei compagni: ricordo Gianluca, un fabbro, veniva a scuola con gli abiti da lavoro, le mani ancora sporche. Si dava una sciacquata in bagno e seguiva con dedizione tutte le lezioni. Agli esami ha preso il voto più alto».

Di alunni come Gianluca, il professore Paolo Panepinto – docente di materie economiche nei corsi serali e diurni – ne ha visti passare un bel po’. Gente motivata, in cerca di riscatto. È il caso di Salvatore Scavone, 57 anni, muratore “a giornata” di Acquaviva Platani, che frequenterà il quarto anno di geometra. «Da ragazzo – spiega – certe cose non le capisci. Mio padre ha trasferito la famiglia da Villalba a Mussomeli per farci studiare: le mie sorelle si sono diplomate in ragioneria, io mi sono ritirato al secondo geometra. Ora sono tornato a scuola, come desiderava mio padre. Non so se il diploma mi servirà a trovare un impiego migliore, chissà… Però è sicuro che un giorno potrò andare sulla tomba di papà e dirgli “ce l’ho fatta”». È vicino al traguardo anche G. G., idraulico 34enne di San Giovanni Gemini. «Per me – dice – il diploma serve a fare carriera nell’azienda per la quale già lavoro. È faticoso andare a scuola a Mussomeli, ma ormai sono in ballo e ce la metterò tutta per finire bene».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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