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Gela, dai lavori in via Amendola reperti di tre fasi: da quella greca alla post medievale

Di Maria Concetta Goldini |

GELA – Il passato continua ad emergere dal sottosuolo. Riflettori accesi su via Amendola angolo via Iudice dove sono in corso i lavori di Iper fiber.

La Soprintendenza di Caltanissetta guidata dall’arch. Daniela Vullo, con la dirigente della sezione archeologica dott Carla Guzzone -e sul posto tramite il geom. Antonio Catalano e due archeologi esterni – ha seguito da vicino le operazioni di scavo come ha già fatto con i lavori di Caltaqua. In via Amendola sono emersi resti di età post medievale, medievale e greca.

Un dato in linea con il fatto che in via Amendola siamo nel pieno della necropoli greca del Borgo e ai confini con le mura medievali della città. Durante lo scavo per posare la fibra ottica sotto le basole c’era un massetto di sabbia gialla poi la terra marrone scuro e al di sotto uno strato con bruciature che dai materiali ritrovati ossa di animali, frammenti di coppe con decorazione araldica e vegetale) ci riportano all’ età medievale. Più sotto di quello strato ci è quello di età greca con frammenti fittili che risalgono al V secolo a.C colme quello di uno skyphos a figure rosse di cui sono stati recuperati parecchi pezzi. Della stessa età è una testa di statuetta fittile che era parte di una kore. Tutti materiali tipici della necropoli arcaica di Gela.

Ma l’aspetto più particolare emerso dall’indagine archeologica effettuata in via Amendola all’angolo con via Iudice riguarda la scoperta dello strati post medievale. Al di sopra dello strato di età medievale è emerso un tratto di una condotta delle acque dell’epoca. E’ in sostanza una canaletta composta da tubi in terracotta incastrati.

La massicciata di protezione era fatta di frammenti di tegole. Un sistema che è stato utilizzato fino a tempi recenti soprattutto in zone rurali. Questa condotta che è lunga qualche metro per la sua tipologia e la sua datazione rappresenta una novità nel territorio gelese. Una scoperta interessante che aggiunge altri tasselli alla storia della città nelle sue varie fasi.

Gli studi su quanto è stato ritrovato in questi giorni dovranno essere approfonditi per poter avere notizie più certe e dettagliate.

La Soprintendenza di Caltanissetta intanto continuerà a controllare tutti i lavori che in questo periodo si stanno effettuando in varie zone del territorio. Tra posa della condotta idrica e lavori di fibra ottica le strade della città sono ridotte ad un colabrodo ed aspettano di essere tutte riasfaltate.

Durante quegli scavi sono affiorati tantissimi materiali archeologici che si auspica siano oggetto di una mostra. Così come si spera che prima o poi la Regione trovi i fondi per completare l’indagine archeologica dell’area della cisterna di età ellenistica scoperta a piazza Umberto a due passi dalla chiesa Madre.

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