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Per lavoro, per studio o per curarsi: ecco i siciliani salassati dal caro biglietti aerei

Di Sonia Di Stefano |

CATANIA – Tarda mattinata di un mercoledì di settembre. Squilla il cellulare di un libero professionista siciliano. Dall’altro lato è una azienda con sede a Roma, che gli chiede la disponibilità per un lavoro che si deve fare il seguente lunedì mattina. Il libero professionista allora si adopera prima di dare conferma che potrà svolgere il lavoro e prende tempo. Sono attimi concitati. «La richiamo tra cinque minuti» risponde e si collega subito su internet per cercare il volo più economico per essere alle 8 di mattina operativo nella capitale.

Così trova a settembre (situazione che potrebbe dare costi diversi in altri periodi) il volo low cost a 165 euro sola andata alle 6 del mattino, che comprende solo con un piccolo bagaglio a mano. Il professionista però deve anche pensare all’ipotesi che il lavoro potrebbe anche prolungarsi di qualche giorno e deve anche portare con sé un bagaglio. Quindi prova ad aggiungere il costo del bagaglio da imbarcare, ma da 165 euro il biglietto può sfiorare i 200 euro. Guarda allora alla compagnia di bandiera. Il volo più economico parte da 234 euro alle 6 del mattino e tocca le 300 euro alle 10 del mattino. Si parla sempre di sola andata. L’ultima alternativa per cercare di risparmiare ed intaccare meno il guadagno di quel lavoro è il treno la sera precedente, che con una sola settimana di anticipo sfiora già i 100 euro o l’autobus a quasi 50 euro, che però è molto stancante ed il lavoratore, con 10 ore di viaggio alle spalle, rischia di presentarsi già stanco sul posto di lavoro, ancor prima di svolgerlo. Così il professionista siciliano inizia a fare due conti e se vede che i costi superano il possibile guadagno, perché deve ancora aggiungere, il costo del viaggio di ritorno, almeno una notte di albergo, e le tasse sul lavoro, è molto probabile che rinunci a quella opportunità lavorativa.

In queste avventure si rispecchiano tanti siciliani. Non è un caso isolato (vista la mancanza di lavoro remunerato che vive la nostra isola), e non riguarda solo chi per lavorare è disposto ad accollarsi i costi delle trasferte, ma riguarda anche chi si sposta per ragioni di salute o studio. Così si ripropone lla questione della non più rinviabile necessità della continuità territoriale per la Sicilia. Le situazioni dei lavoratori sono diverse. Chi è più fortunato come Patrizia, giornalista catanese, che a causa della chiusura dell’azienda per la quale lavorava nella sua città di origine, ha trovato impiego come responsabile acquisti in un’azienda di Roma, è stata costretta a trasferirsi, lasciando, per non perdere tale fortuna, la famiglia a Catania. Per rivedere il marito Patrizia ha scelto di rientrare a Catania tutti i weekend e per risparmiare ha bloccato i biglietti per tempo. «Già ho prenotato tutti i voli fino a Natale – racconta – per una cifra complessiva di 300 euro al mese con compagnie low cost, viaggiando senza bagaglio».

Ma se la situazione di Patrizia sembrava risolta facilmente a complicarle la vita ci ha pensato la compagnia aerea Vueling che l’ha già avvisata che «alcuni voli sono stati cancellati, per cui l’alternativa è o il rimborso o uno scalo a Barcellona per arrivare a Roma da Catania». Insomma un bel giretto per far arrivare ben riposati i passeggeri a destinazione.

Dal primo ottobre la compagnia low cost Vueling infatti sospenderà la tratta Catania-Roma e Roma-Catania per la quale garantisce fino al 30 settembre prossimo almeno due voli giornalieri. Vueling, tramite il suo ufficio stampa, ci fa sapere che non si tratta di una situazione definitiva e ci tranquillizza dicendo che «sarà solo una sospensione temporanea di voli domestici Catania Fiumicino dal 1 ottobre fino alla fine di marzo. Non è una cancellazione definitiva – ribadiscono dall’azienda – Si tratta solo di una decisione presa guardando alla ripartizione stagione per stagione». Secondo quanto ci spiegano dall’azienda «la decisione sarebbe scaturita da una valutazione aziendale secondo la quale nel periodo invernale si registrerebbe una riduzione dei voli low cost. Riguarda inoltre solo la tratta su Roma – aggiungono – perché è sempre attiva quella su Firenze, e non si esclude un ripristino. Vueling ha sempre creduto molto nella Sicilia» concludono.

Ma i voli low cost, come dicevamo, non sono una scelta solo di chi vuole farsi una vacanza estiva a basso costo. Sono ricercati molto anche d’inverno dai siciliani e per diversi motivi. Per ragioni di salute si è spesso recata a Milano Claudia Doria, belpassese. Doveva sottoporsi a delle cure oncologiche. «Nel periodo dei ricoveri si avevano appena due giorni di tempo come preavviso. Era veramente un problema ed è veramente difficile sostenere tali costi, senza nessun aiuto, per le famiglie monoreddito – racconta – Ricordo che una volta è costato tantissimo». Poi è arrivata la speranza di poter risparmiare qualcosa. «L’Alitalia fece una convenzione con l’Istituto Nazionale dei Tumori per una scontistica sui biglietti. Si parla di uno sconto del 50 per cento. La compagnia aerea ne guadagna in immagine. Per un attimo credemmo di poter avere un aiuto, ma in realtà nonostante lo sconto del 50 per cento, il biglietto risultava più costoso di quello della compagnia low cost ».

Nella stessa situazione di Claudia si è trovata anche Elena (nome di fantasia). Anche lei sta lottando contro il cancro. «Vado a Milano all’Istituto dei tumori due volte all’anno. Con Alitalia c’è ancora la convenzione con l’Istituto dei tumori. Ma l’ultima volta ho speso 580 euro per due biglietti andata e ritorno per me e l’accompagnatore. Alitalia dice che applica lo sconto sul biglietto più basso, ma paghiamo sempre un biglietto costoso. Per questo ho dovuto scegliere di fare solo dei controlli due volte l’anno a Milano e poi farmi seguire qui a Catania. Il vantaggio che mi fa scegliere il biglietto in convenzione con Alitalia è la possibilità di poter spostare la data del viaggio senza pagare una penale. Perché se con il biglietto low cost costa comunque meno, nel caso di una modifica bisogna pagare il biglietto aggiuntivo. Ma la soluzione proposta con Alitalia e l’Istituto dei tumori non copre tutte le necessità dei siciliani. C’è gente che non può scegliere di farsi seguire anche in Sicilia ed è costretta a viaggi più frequenti, con costi notevoli per la famiglia, e c’è chi deve curare altre patologie per le quali non c’è nessuna convenzione».

 

Per ragioni di studio sono tantissimi i giovani che decidono di lasciare la Sicilia già dopo il diploma, o per un corso di specializzazione, o un master. E anche qui la situazione per le famiglie siciliane è difficile. Carlo, giovane studente dell’hinterland catanese, diplomatisi con il massimo dei voti, per proseguire gli studi sceglie Milano, e si iscrive al Politecnico per studiare Ingegneria elettronica. Così a settembre si è organizzato per partire. Valutando tutte le opzioni per raggiungere il nord Italia ed il necessario per il trasferimento a Milano da settembre, ha dovuto riempire tre trolley della lunghezza di un metro e 10 centimetri. Imbarcarli in aereo sarebbe stato un salasso da aggiungere al già costoso biglietto, per una famiglia monoreddito. Così Carlo sceglie di viaggiare in treno, accompagnato dal padre, per potersi fare aiutare, arrivando a Milano con alle spalle 10 ore di treno per arrivare a Roma, a cui aggiungere l’esperienza sull’alta velocità che in tre ore permette da Roma di raggiungere Milano, dove appena arrivato Carlo ha deciso subito di prenotare il biglietto aereo per le vacanze di dicembre prima che, non solo il costo diventi improponibile, ma prima che non vi siano più posti disponibili per riabbracciare la famiglia e la fidanzata a Natale.

Queste sono solo storie vere di vita quotidiana che rendono chiara la necessità della continuità territoriale, affinché la Sicilia e i siciliani non restino isolati geograficamente e di fatto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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