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Ragusa-Catania, le promesse di Cancelleri e le certezze dei sindaci: «Ci vorranno 12 anni»

Di Mario Barresi |

CATANIA – Il documento è stato scritto (e firmato) dal comitato dei sindaci della Ragusa-Catania prima dell’incontro con Giancarlo Cancelleri. Molti aspetti critici sono stati smussati attorno al tavolo di Palazzo degli Elefanti. Ma il principale dubbio, nelle quattro pagine consegnate al viceministro delle Infrastrutture, resta tutt’altro che in controluce: «La vera preoccupazione – scrivono i sindaci – rimane sui tempi di realizzazione destinati ad allungarsi clamorosamente: non certo tre anni come, con faciloneria, dichiarato dall’entourage dell’allora ministro Toninelli, ma piuttosto 8 anni e 10 mesi laddove si decidesse di procedere con l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori; addirittura 11 anni e 10 mesi se si procedesse con l’appalto separato, sulla base delle statistiche sulle tempistiche del Ministero e dell’Anas per analoghe procedure».

Insomma, i sindaci da 13 anni in trincea per sbloccare l’opera, stavolta hanno fatto i compiti a casa. Preparando tre «ipotesi realizzative» con relative stime sui tempi. La prima è la «realizzazione a cura del Concessionario mediante Finanza di Progetto», ovvero la strada bocciata dal governo gialloverde e ritenuta non perseguibile anche da Cancelleri. In questo caso, con soltanto i privati in campo, l’attesa sarebbe di tre anni e 10 mesi: quattro mesi per la progettazione esecutiva e 42 mesi per l’esecuzione dei lavori.

I tempi si allungano fino quasi a triplicarsi nella seconda ipotesi, con la Ragusa-Catania «a totale carico pubblico», ma con «affidamento del progetto esecutivo e dei lavori mediante appalto integrato». Queste le tappe: 6 mesi per la validazione del progetto; 3 mesi per la «formulazione del bando di gara»; 8 mesi per la presentazione delle offerte; 10 mesi per l’iter di aggidicazione; 5 mesi per la consegna dei lavori; 18 mesi per lo sviluppo del progetto esecutivo; 48 mesi per i lavori. Totale: 106 mesi, ovvero 8 anni e 10 mesi.

Ancor più tragica la terza simulazione: opera sempre «a totale carico pubblico», ma con affidamento di progetto esecutivo e lavori «mediante separate gare pubbliche». In questo caso ci vorrebbero 3 mesi per il bando di gara; 6 mesi per le offerte; 10 mesi per l’aggiudicazione del progetto e 5 mesi per l’affidamento e sempre 18 mesi per sviluppare il progetto esecutivo più altri 8 per la validazione; ma, a parità di tempi per i lavori (stimati sempre in quattro anni), per espletare le due gare separate si ritengono necessari almeno 36 mesi. Così, per vedere realizzata l’eterna incompiuta, nel terzo scenario si arriverebbe a sfiorare i 12 anni; 11 anni e 10 mesi per la precisione. E, specificano i sindaci nel documento, le due ipotesi “pubbliche” «non tengono conto di eventuali ritardi dovuti a ricorsi e contenziosi sui lavori». Con una seconda avvertenza: in entrambi i casi «i rischi relativi al costo dei lavori, ai tempi realizzativi e alla qualità, oggi in capo al concessionario, sarebbero totalmente a carico pubblico».

Dei tempi s’è discusso anche nel corso del vertice a Catania. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha stimato un’«ipotesi ottimale» di 30/36 mesi per aprire il cantiere se arrivassero il via libera del Cipe all’acquisto del progetto del concessionario e la copertura dei fondi statali «entro l’anno» come assicurato da Cancelleri. Con questa scansione: al netto del voto delle commissioni Trasporti di Camera e Senato («non necessario» secondo i parlamentari grillini), 6 mesi per la progettazione esecutiva, 3 mesi per verifica-validazione, 2 mesi per l’ok di Mit e Anas, e poi 10 mesi per la gara. Molto più ottimiste le deputate regionali del M5S Stefania Campo, Gianina Ciancio e Angela Foti: «Anas acquisterà il progetto definitivo di Sarc e occorreranno solo sei mesi per acquisire le autorizzazioni che ancora mancano. Infine, si procederà velocemente per mettere a bando l’intera opera». Dunque, «l’obiettivo rimane quello di portare a compimento l’opera nel più breve tempo possibile e nonostante non ci sia un cronoprogramma dettagliato, sono stati scanditi dei tempi tecnici importantissimi». Ma basteranno a far presto?

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