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Catania, continua l’operazione Ampio Raggio: la sicurezza arriva dal cielo

Di Concetto Mannisi |

CATANIA – In volo sull’elicottero della Polizia di Stato per “studiare” la città dall’alto e per comprendere la reazione dei catanesi a fronte dell’operazione “Ampio raggio”, scattata ieri pomeriggio su input del questore Mario Della Cioppa e finalizzata certamente alla prevenzione dei reati predatori nonché a imporre a chi vive – e guida! – da queste parti una serie di comportamenti virtuosi e improntati al rispetto delle regole: dall’utilizzo del casco sui mezzi a due ruote fino a quello della cintura di sicurezza, dalla guida con patente al seguito fino alla puntuale revisione di auto e motoveicoli.

Ti aspetti che Catania mantenga la sua “fama” di città difficile, invece al di là della preoccupazione di chi – specialmente nei quartieri periferici – vede manovrare l’elicottero sulle proprie teste o si ritrova il posto di controllo mobile lungo un rettilineo, non accade praticamente alcunché. Alla sala operativa, in continuo contatto con la dottoressa Laura Romano, la funzionaria di turno sull’aerogiro (così come, dicono gli esperti, andrebbe definito l’elicottero), l’unica segnalazione che viene inoltrata è quella di una rapina consumata ai danni di un motociclista, avvenuta a cavallo fra le province di Catania e Siracusa, con probabile fuga dei due autori verso il capoluogo etneo. Incredibile, verrebbe da esclamare….

Ciò, in ogni caso, permette di approfondire tutto ciò che ruota attorno a un servizio che ieri è stato proposto per la terza volta in poche settimane ma che verrà ripetuto nel futuro prossimo con sistematicità. «E’ così – conferma Laura Romano, mentre l’elicottero si dirige verso il posto di controllo di viale San Teodoro 7 e 8, le “due torri” di Librino – si tratta di un’operazione fermamente voluta dal questore Della Cioppa ma sollecitata anche dal Ministero. Si è compreso che, a furia di dare precedenza alle attività di polizia giudiziaria, si stava perdendo il controllo del territorio. E, inoltre, che in molti avevano preso a non osservare le basilari regole del vivere civile, con ricadute negative per la città. Per questo si è deciso di imporre tale cambio di rotta».

Facile pensare che ci sia anche dell’altro, però.

«In effetti è così. Da qualche anno la minaccia terroristica si è fatta più pressante. E’ importante che il poliziotto sappia fronteggiare anche certe emergenze su strada. E pure episodi come quello gravissimo avvenuto qualche giorno fa a Trieste e costato la vita a due colleghi: si tratta di accadimenti che un tempo non si sarebbero mai potuti ipotizzare, ma che adesso si verificano con relativa frequenza, per quanto con sfumature e dinamiche diverse. Bisogna essere pronti e addestrati a tutti i livelli. Per tale motivo all’operazione prendono parte, oltre agli agenti delle “volanti” dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, anche poliziotti dei commissariati distaccati, della polizia di frontiera, della squadra mobile – per quanto in abiti civili – e ovviamente del reparto prevenzione crimine. Per tutti loro tale servizio rappresenta anche una palestra importante, atteso che al loro fianco operano istruttori di tecnica operativa specializzati».

Librino, intanto, è alle spalle e l’elicottero si dirige dapprima verso viale Africa, quindi verso via del Rotolo e, ancora, verso via Pacinotti, ideale “trampolino di lancio” per procedere verso Adrano.

Qual è il compito degli istruttori?

«Verificare – e ciò anche dopo la fase operativa, grazie alle riprese effettuate da questo elicottero – che i posti di controllo siano predisposti nella maniera migliore, ovvero garantendo la sicurezza sia degli operatori sia dei cittadini».

Concretamente?

«Che il posto di controllo non sia nell’immediata imminenza di un a rotatoria. Che le “volanti” vengano sistemate anche in maniera da fare da scudo al poliziotto che utilizza la paletta per fermare gli utenti della strada. Che gli agenti siano posizionati in maniera tale che se qualcuno di loro dovesse essere costretto a utilizzare un’arma da fuoco non troverebbe sulla traiettoria un collega o, più in là, un incolpevole cittadino. Ovviamente che coloro i quali facciano parte del posto di controllo siano dotati di giubbotti di sicurezza e arma lunga».

Non tutti gli operatori sono, per così dire, di primo pelo.

«E questo rientra nel discorso che facevano prima. Fino a pochi anni fa questo genere di attività era propria dei poliziotti a inizio di carriera. Adesso, mutate in parte le esigenze, si ritiene che anche chi ha qualche anno di servizio in più debba sapere fronteggiare questo genere di situazioni».

Questa nuova tornata di “Ampio raggio” come si articola?

«Nelle scorse ore sono stati individuati i luoghi in cui approntare i posti di controllo dinamici: tre presidi da 40 minuti ciascuno – il primo un po’ più lungo, in verità, perché preceduto da un breafing operativo – in aree diverse fra loro. Ciò ha la duplice finalità di evitare il calo di attenzione dei poliziotti, fermi a lungo nello stesso posto; ma anche di togliere punti di riferimento alla criminalità o a chi, comunque, vive nell’illegalità. Passarsi la voce e indicare agli “amici” di non transitare da quella strada può risultare inutile».

A parte le sanzioni di routine per violazioni al Codice della strada, ci sono stati episodi particolari nelle due precedenti operazioni?

«L’arresto di uno spacciatore ma soprattutto la denuncia dei componenti di un gruppetto di ragazzini che, a San Cristoforo, certamente istigati dagli adulti che mal sopportavano la nostra presenza, hanno provato a intralciare l’attività degli operatori. Se dovesse servire, lo faremo ancora».

Il bilancio di quest’ultimo servizio, invece?

«Positivo. Siamo stati costretti a spostare un posto di controllo da via Dusmet al Castello Ursino perché l’arrivo di alcuni crocieristi aveva portato l’amministrazione comunale ad assumere altre iniziative in quell’area. Per il resto abbiamo presidiato le zone di Santa Maria Goretti, via San Giuseppe la Rena, piazza Europa, viale Africa, via Cristoforo Colombo, piazza Stazione Acquicella, via Acquicella Porto, via Plebiscito, viale Librino, viale San Teodoro, viale Castagnola, la stazione centrale e quella di Acireale, la strada statale 114 e la via Cristoforo Colombo ad Acireale, nonché Capo Mulini; via Santa Maria di Gesù, via Circonvallazione e via monignor Sturzo a Catagirone; via Casale Greci, contrada Naviccia e via Madonna Santissima delle Grazie ad Adrano. Non male per un pomeriggio solo…».

L’aerogiro torna a Fontanarossa e a fine serata si conteranno 4 carte di circolazione ritirate, 2 perquisizioni personali effettuate, 6 veicoli sequestrati, 4 fermi amministrativi, 12 sanzioni per guida senza casco, una per targa impropria, 8 per veicoli senza assicurazione, 3 per guide senza patente. Nel complesso sono stati 79 i verbali per violazioni varie del Codice della strada, mentre sono stati controllati 236 persone e 112 veicoli, molti dei quali ispezionati con l’ausilio delle unità cinofile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA