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L'inchiesta

Caso Cannes, la prima resa dei Conti: ora c’è l’ipotesi di danno erariale

La procura regionale della Corte dei Conti: avviso di citazione in giudizio per i dirigenti del Turismo Tarantino e Di Fatta

Laura Distefano

18 Ottobre 2025, 07:00

Festival-di-Cannes

Resa dei conti fu. E che conti. Il caso dei fondi regionali spesi per la partecipazione ai Festival di Cannes (edizione 2021 e 2022) e Venezia (2022) è tutt’altro che chiuso. I fari stavolta li ha accesi la Procura regionale della Corte dei Conti, presieduta da Pino Zingale, secondo cui gli affidamenti diretti alla società lussemburghese Absolute Blue hanno causato un danno erariale di circa 250.000 euro alla Regione Siciliana. E i “responsabili” sarebbero i due dirigenti del Turismo, Lucia Di Fatta (già direttore generale del Turismo) e Nicola Tarantino (Dirigente Sicilia Film Commissione e nominato Rup) che hanno firmato gli atti “incriminati”. La procura ha citato in giudizio i due dirigenti: Tarantino è sempre alla Film Commission, mentre Di Fatta è il capo di gabinetto dell’assessora al Turismo, Elvira Amata. Quest’ultima indagata per corruzione dalla procura di Palermo.

Lucia Di Fatta, dirigente del Turismo

Il corto circuito di Cannes si innesca quando si sta imbastendo l’affidamento milionario per il red carpet della Croisette del 2023. Il governatore Renato Schifani, dopo l’articolo pubblicato su La Sicilia del 7 gennaio 2023, revoca in autotutela il contratto di servizi firmato dal Turismo con Absolute Blue. Il Tar darà ragione al presidente.

Ed è sempre l’articolo del giornale (firmato da Mario Barresi che è stato anche invitato a dedurre) a far aprire il fascicolo alla procura della Corte dei Conti che dà mandato alla Guardia di Finanza di passare al setaccio atti e documenti inerenti i rapporti fra Regione e Absolute Blue del fotografo Patrick Nassogne, che opera con lo pseudonimo di “Moja”, per l’organizzazione dell’evento “Sicily, Woman e Cinema”.

Il primo episodio della saga Cannes - che poi è la sorgente da cui parte l’indagine per corruzione che vede protagonista il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno - risale a quattro anni fa. Per la finanza l’individuazione della società lussemburghese per l’affidamento del servizio di organizzazione dell’evento è frutto dell’interessamento diretto di Manlio Messina che, nel 2021, era assessore regionale al Turismo. Il dato emerge da uno scambio di mail. «Come da accordi presi in assessorato», scriveva la “califfa” di Palazzo dei Normanni Sabrina De Capitani il 6 giugno 2021. La comunicatrice - va precisato - nel 2021 non era ancora all’Ars con Galvagno, approderà a Palermo solo a fine 2022 dopo le elezioni Regionali. De Capitani si è dimessa dal ruolo di portavoce di Galvagno dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia per corruzione.

Ma riprendiamo il ciak su Cannes. Le parole «accordo» o «accordi» si ripetono più volte nel carteggio e nella corrispondenza che viaggia nell’asse Palazzo d’Orleans e Lussemburgo. Nelle oltre 50 pagine della citazione in giudizio, la procura contabile è convinta che sia «oltremodo provata la condotta illecita» di Tarantino e Di Fatta. «Entrambi - scrive Zingale - hanno manifestato la volontà di procedere in assenza dei presupposti di legge assecondando una trattativa iniziata dall’Assessore Manlio Messina» che è «risultato essere diretto interlocutore preliminare con la società destinataria dell’affidamento della commessa pubblica». E avrebbe quindi suggerito «agli uffici regionali una soluzione operativa». Messina «aveva formalizzato un “atto di indirizzo” per la predisposizione di un evento promozionale siciliano al Festival di Cannes» ma per la procura contabile «la sua “influenza” sulla scelta non poteva comunque giustificare la violazione della disciplina sulla più efficiente, efficace ed economica scelta amministrativa». Ma la censura dei pm contabili è ancor più dura: «Il metodo (per l’affidamento diretto) e la soluzione contrattuale seguita sono risultati assolutamente irrazionali, arbitrari e privi di qualsiasi logica di efficienza ed economicità». Da alcuni atti «emerge - si legge nella citazione - l’intenzione di eludere la normativa sulle procedure di gara».

La conferenza stampa di presentazione

Nulla è cambiato nella configurazione della citazione nemmeno dopo le memorie difensive di Di Fatta e Tarantino. Difesa che è stata centrata soprattutto sul fatto che l’Absolute Blue avrebbe avuto un’esclusiva sul Festival di Cannes. Ipotesi che per la procura contabile sarebbe smentita «dalla lettera della responsabile del partenariato dell’evento francesce, la quale spiegava che vi erano più sponsor che operavano».

Il danno erariale è stato calcolato in 249.924,38 euro, applicando il 5% sul totale dei costi sostenuti per i tre affidamenti ritenuti illegittimi (totale costi dei tre eventi 2.502.623,97 euro) e aggiungendo gli esborsi relativi ai diritti di agenzia (totale 124.793,19 euro).

Sono 57 gli atti che la procura contabile offre come fonti di prova. Fra questi c’è anche l’archiviazione del gip per l’indagine penale a carico di Di Fatta e Tarantino. Che, però, se dovesse arrivare ai pm quanto chiesto in rogatoria potrebbe riaprirsi. Rogatoria anche attivata dalla procura contabile che parla «di inerzia dell’autorità francese».

La presidente della sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana della Corte dei Conti, Anna Luisa Carra, ha fissato l’udienza del 18 marzo 2026 per la discussione della causa. Entro il 26 febbraio i legali di Di Fatta e Tarantino potranno depositare memorie e documenti a difesa. La passerella francese è ancora caldissima.

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