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Il pellegrinaggio

Fiori e pensieri per Paolo La “gente della notte” sul luogo dell’omicidio

Una settimana dopo l’assassinio all’Olivella si riparte nella nuova “zona rossa” rendendo omaggio al ragazzo

Antonio Giordano

20 Ottobre 2025, 11:28

Fiori e pensieri per Paolo La “gente della notte” sul luogo dell’omicidio

È l’epicentro dello scoppio che una settimana fa ha travolto Palermo. Ed è diventato una delle zone rosse istituite su iniziativa del ministero dell’Interno dopo l’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto nel suo locale O Scrusciu dopo una rissa. Il quartiere di fronte al Teatro Massimo, da ieri, è anche un luogo di “pellegrinaggio” per rendere omaggio al giovane.

Proprio O Scrusciu è il posto da cui iniziare l’esplorazione della movida ferita a una settimana dal delitto. Camionette di polizia e pattuglie dei carabinieri riempiono il quartiere fin dal pomeriggio e in prima serata gli agenti piazzati a ridosso del marciapiede osservano il passaggio di curiosi proprio dal locale della famiglia Taormina, sotto sequestro per le indagini ma con tavoli e sedie ancora sotto il porticato.

Davanti all’entrata un enorme cuore composto con i fiori rende omaggio a Paolo, con accanto un registro e una penna per chi vuole lasciare un pensiero. I palermitani arrivano a piccoli gruppi, si fermano a guardare la ghirlanda, qualcuno tira fuori lo smartphone e, cercando le immagini del delitto diffuse dagli investigatori, cerca di ricostruire le posizioni esatte di quella notte; qualcun altro apre una videochiamata. Intorno, nei locali di via Bara all’Olivella e via dell’Orologio di solito molto chiassosi, le voci si abbassano, e in piazza Olivella si sente solo il rumore dei passi.

Un intero lato della piazza è ricoperto di striscioni che ricordano Paolo Taormina, mentre una pattuglia piazzata davanti a un ingresso controlla i documenti ad alcuni passanti. L’unico luogo animato è il tratto di via Maqueda davanti al Massimo. Lì la folla è quella di sempre.

C’è però un’altra zona in cui a un certo punto la folla diventa quella di sempre, ed è proprio O Scrusciu. Dove i curiosi diventano tanti che si siedono ai tavoli, li riempiono, si guardano intorno come aspettando che arrivi qualcuno a prendere le ordinazioni. È una stranissima movida a locale chiuso, con tanto di venditore di rose che si mette in un angolo e dopo che una ragazza lo caccia via dicendogli che è “una situazione delicata” torna poco più distante e inizia a fare affari, vendendo fiori a chi li vuole lasciare davanti al locale.

Nel giro di poco O Scrusciu diventa punto d’aggregazione, con moltissime persone che fanno come in chiesa, si mettono davanti alla foto di Paolo a pregare in silenzio e poi vanno via facendosi il segno della croce.

Arriva anche una piccola scena di tensione. Sulla folla dimessa ma numerosa arriva a folate la musica di un locale vicino. Una ragazza si lamenta chiedendo rispetto, «c’è stato un morto, non si può togliere la musica?», e la donna che gestisce il locale aperto grida: «Cosa è diventato qui, un luogo di culto?».

La musica si sente comunque, arriva da via Cavour, dove qualcuno si sente libero di alzare il volume delle casse. Gli agenti di polizia e i carabinieri osservano ma la situazione non è così tesa da richiedere il loro intervento. Nel frattempo qualcuno prova a sedersi negli altri locali, ma l’Olivella almeno stasera è diventata più un punto di passaggio che un luogo dove fermarsi. Le uniche persone sorridenti come sempre sono i turisti nei vicoletti in cui si mangia, molto probabilmente arrivati dopo il delitto. Loro sono gli unici che non sanno della cicatrice di Palermo.