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La tragedia

La morte di Evan Delogu e il legame con Palermo: era atteso in città con il padre

Il giovane, fratello di Andrea Delogu, doveva partecipare a un incontro dell’associazione “Ritrovarsi”

Luigi Ansaloni

31 Ottobre 2025, 06:40

Evan Delogu

Evan Delogu con la sorella Andrea

Era atteso a Palermo Evan Delogu, il fratello di Andrea, morto in un incidente stradale con la sua moto a 18 anni. Il ragazzo è figlio di Walter, autista di Vincenzo Muccioli nella comunità di San Patrignano, e adesso parte di Ritrovarsi Odv, un’associazione costituita da circa 2 anni e gestita da persone che da tempo hanno superato le loro dipendenze e che hanno consolidato positive circostanze esistenziali, facendo tesoro della propria esperienza. Delogu, in un’intervista, ha voluto ringraziare proprio l’associazione per la vicinanza mostratagli in questo terribile momento. L’incontro con Walter, a cui avrebbe preso parte Evan, era previsto per il prossimo 10 novembre, e Delogu ha confermato che sarà lo stesso a Palermo, nonostante il dolore che sta vivendo. Il figlio doveva accompagnare il padre a questo incontro, un viaggio insieme per cementare ancora di più un rapporto speciale. Ritrovarsi Odv è un’associazione che si impegna a fornire solidarietà, orientamento e sostegno a persone che hanno un periodo di difficoltà, un disagio familiare o personale, connesso a dipendenze patologiche.

«Vi dico chi era mio figlio - ha scritto in un lungo post Delogu - faceva le serali, studiava Alberghiero, di mattina si allenava in palestra, poi faceva da mangiare per noi se ero occupato e se la mamma era al lavoro. Quando si alzava da tavola chiedeva il permesso, lavava i piatti e poi si riposava un po’. Ha da sempre lavorato in estate da Massimo, al bagno 75, e mai ci ha chiesto un euro, si comprava tutto lui col suo stipendio, pure quella maledetta moto. Mi traduceva dall’inglese articoli di nuove droghe pericolose, che servivano a me alle conferenze che faccio nelle scuole per prevenire disgrazie di questa maledizione. Non beveva, non fumava e a volte lo prendevo in giro, dicendogli o che era un talebano o un angelo. Ho capito ieri chi eri tu, un angelo. Stanotte ho dormito nel tuo letto, ora lo rimetto a posto come volevi tu».