Il caso
Agrigento: 8mila morosi, il Comune avvia 1.400 pignoramenti. Protesta di sindacati e Diocesi: «Serve equità»
Il Comune ha 12 milioni di euro di mancati incassi di tasse e ha avviato la riscossione diretta con l'aiuto delle banche. Un pensionato si è trovato la pensione pignorata e si è rivolto al Tribunale
Appena pochi giorni fa il sindaco Franco Miccichè in una nota aveva annunciato l’intenzione di dare la caccia ai morosi delle tasse comunali, evidenziando come nel bilancio figurino ben dodici milioni di euro di mancati incassi di tasse comunali risalenti al 2016. Per questo sono stati emessi dall’Ufficio tributi ottomila avvisi di pagamento ad agrigentini morosi, ma solo 1.400 di questi hanno dato luogo, dopo tutte le procedure previste, all’attivazione di pignoramenti. Questi ultimi stanno avvenendo attraverso il blocco dei conti bancari intestati ai morosi.
Di qui le diverse segnalazioni, le proteste e i ricorsi al Tribunale dei cittadini: per alcuni il pignoramento avrebbe interessato l’intero saldo del conto corrente, non solo l’importo dovuto. Ieri mattina l’avvocato Pierluigi Cappello che assiste alcuni cittadini morosi con i conti bloccati, ha quindi ottenuto la sospensione immediata del pignoramento per un suo assistito. I giudice ha riconosciuto che non si può procedere in violazione delle norme che tutelano pensioni, stipendi e trattamenti assistenziali. «Il Tribunale - spiega il legale - ha sospeso il pignoramento nei confronti di un anziano che aveva ricevuto l’importo della sua pensione sul conto corrente e che si è poi trovato a non poter più operare. La banca avrebbe dovuto applicare la legge e lasciare intatto il cosiddetto minimo vitale. Invece ha bloccato tutto costringendo al ricorso».
La notizia di 1.400 pignoramenti in corso, da parte del Comune ha messo il allarme le famiglie meno abbienti. E su questi nei giorni scorsi era intervenuto anche il Cartello Sociale “Giustizia e Solidarietà” composto da componenti dell'Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi e da rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, che avevano rivolto un appello al Comune, esprimendo «profonda preoccupazione per le difficoltà che in questi giorni stanno vivendo numerosi cittadini, colpiti dal pignoramento dei conti per il recupero di tributi comunali non versati. Il senso di giustizia che anima la vita sociale - ha scritto il Cartello - non può mai essere disgiunto da equità, proporzione e attenzione ai più deboli. In un contesto economico ancora segnato dalla precarietà, dall’aumento del costo della vita e da situazioni di reale indigenza, misure di riscossione drastiche rischiano di aggravare il disagio delle famiglie già provate, generando sfiducia e ulteriore emarginazione».
