la storia
Fine del calvario: l’ex sindaco assolto «dopo anni di dolore»
La sentenza chiude un’indagine iniziata nel 2016, con tutte le prove che hanno confermato l'innocenza di Paolo Bonaiuto, primo cittadino di Pachino dal 2009 al 2014
Assolto perché il fatto non sussiste. Fine di un lungo incubo giudiziario per l’ex sindaco Paolo Bonaiuto nel procedimento denominato “Maschere Nude”. Il Tribunale, composto dai magistrati Antongiulio Maggiore, Giulia D’Antoni e Martina Belpasso, ha emesso la sentenza mercoledì scorso.
«E’ la fine di un incubo che ha messo a durissima prova la tenuta mia e della mia famiglia. Mio figlio ha pianto quando ha saputo della mia assoluzione», esordisce Bonaiuto. Le indagini si erano concluse nel 2016 per il reato di concussione in concorso. Inchiesta che venne presentata dagli organi inquirenti come “una complessa ed articolata attività investigativa, supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali”. Bonaiuto torna indietro a quegli anni.
«Quando seppi di essere indagato sono entrato in un cono d’ombra. - dice l’ex sindaco - Secondo l’accusa, avrei fatto parte di un gruppo per costringere un imprenditore, che aveva effettuato un servizio per l’Agosto Pachinese 2012, a versare una tangente sotto la minaccia della mancata emissione del mandato di pagamento. Come dissi allora e ribadisco adesso: io non centravo nulla, ero del tutto estraneo. Ho sempre avuto massima fiducia nella Magistratura e la sentenza conferma di aver riposto questa mia fiducia in buone mani».
Non è il momento di togliersi qualche sassolino dalle scarpe? «Guardando indietro, dall’avvio di quella indagine alla sentenza, mi resta una sensazione di grandissimo dolore. Chi dopo di me è stato eletto sindaco oggi forse sarà deluso per questa sentenza. Ho sempre sostenuto la mia estraneità a quelle accuse. Malgrado il fango che mi è stato buttato addosso, i giudici hanno ristabilito la verità, assolvendo perché il fatto non sussiste. La migliore formula possibile. L’avvocato Pinello Gennaro, che ha difeso l’ex sindaco di Pachino, spiega alcuni passaggi del dibattimento. «Non c’era nulla contro Bonaiuto e tutti i funzionari comunali sentiti in udienza - dice Gennaro – hanno confermato che il mio assistito non aveva commesso alcun reato, né da solo né in concorso. Tre responsabili d’area lo hanno escluso». Gennaro prosegue: «E’ opportuno segnalare un passaggio ulteriore: lo stesso pubblico ministero, Andrea Palmieri, ha chiesto l’assoluzione. È il momento di gioire, anche se comprendo quanto detto dall’ex sindaco a proposito delle amarezze, profonde, che ha dovuto subire, insieme alla sua famiglia».