5 dicembre 2025 - Aggiornato alle 20:05
×

Lo strano caso

Asp Catania, concorso rinviato 12 ore prima della prova: si dovrà usare l'intelligenza artificiale e 700 candidati restano in sospeso

Bandito nel 2020, poi sospeso nel mezzo della pandemia e riaperto nel 2025. Degli oltre 5mila aspiranti collaboratori amministrativi a tempo indeterminato, però, se ne sono presentati 681

Luisa Santangelo

05 Dicembre 2025, 19:36

19:51

Asp Catania, concorso rinviato 12 ore prima della prova: si dovrà usare l'intelligenza artificiale e 700 candidati restano in sospeso

«Differimento prova scritta». Quando hanno letto l’oggetto della pec, i settecento candidati per il concorso per 40 posti da collaboratore amministrativo professionale a tempo indeterminato all’Asp di Catania sono rimasti senza parole. Alcuni, non si fosse trattato di una email certificata, avrebbero pensato a uno scherzo: perché il messaggio è arrivato nel pomeriggio di ieri, 4 dicembre 2025 quando la convocazione per la prova scritta era per le 9 di oggi, 5 dicembre, nella sede del Cefpas di Caltanissetta. In pratica, l’Azienda sanitaria catanese ha comunicato dodici ore prima del test che l’esame non si sarebbe svolto. Un preavviso brevissimo per un concorso così.

La mail arrivata ieri è firmata dalla commissione d’esame: il presidente Antonio Pizzardi, il segretario Salvatore Difrancesco e i commissari Luigi Cutillo e Lucia Polizzi. «A seguito di atti dispositivi e regolamenti aziendali», si legge nella comunicazione, «si differisce la prova scritta a data da destinarsi». Il prossimo appuntamento sarà comunicato ai candidati con un’altra pec. Si allunga, così, la storia di un concorso che ha già avuto una vita lunga: era stato indetto il 22 luglio 2020. La bellezza di cinque anni e mezzo fa. Ai tempi, nel pieno della pandemia da Covid-19, si era stabilito che al concorso vero e proprio avrebbero potuto partecipare non più di 800 persone, scremate dopo un’apposita prova pre-selettiva nel caso in cui di domande ne fossero arrivate di più. Per il resto, i titoli erano valutati 30 punti; la prova scritta 30; la prova pratica 20; e l'orale gli ultimi 20.

Però, come detto, è il 2020, c’è la pandemia, le procedure concorsuali canoniche vengono sospese per fare spazio a quelle urgenti. Così le oltre tremila persone che si erano candidate rimangono a bocca asciutta. Per anni. Fino a pochi mesi fa. Quando il direttore generale Giuseppe Laganga Senzio, la direttrice amministrativa Tamara Civello e il direttore sanitario (di allora) Giuseppe Angelo Reina firmano la delibera che riporta in vita il concorso e, visto il notevole lasso di tempo intercorso, riapre per un mese i termini di partecipazione, aggiungendo una premialità possibile per chi «abbia maturato almeno sei mesi (di lavoro, ndr) durante il periodo dell’emergenza».

Ad aprile 2025, quando scadono i termini, le istanze di partecipazione complessive sono diventate 5.236. Sono 1.716 domande in aggiunta alle 3.520 arrivate nel 2020. Tra il 7 e il 17 ottobre, al Cefpas di Caltanissetta, si svolge la prova preselettiva che dovrebbe servire a scremare i candidati portandoli a 800. Ma non ce n’è bisogno. Perché si presentano 681 candidati, cioè il 13 per cento di quelli che si erano iscritti, e vengono quindi tutti ammessi alla fase successiva.

La prova scritta, fissata per stamattina alle 9, però salta. Tutta colpa di una delibera adottata dall’Asp in extremis, il 3 dicembre, per rendere ancora più impermeabile a eventuali influenze esterne lo svolgimento dei concorsi. «La fase di elaborazione e custodia delle tracce concorsuali costituisce un momento di massima esposizione al rischio di fuga di informazioni e interferenze indebite», si legge nel documento firmato giovedì. La soluzione è fare elaborare i quesiti all’intelligenza artificiale la mattina stessa del concorso, poco prima che inizi la prova. Ma è una «procedura» - dice l’Asp - che, pur integralmente definita, necessita di un approfondimento tecnico. Non si può usare, quindi, da un momento all’altro. O, come in questo caso, da un giorno all’altro. Cinque anni dopo il momento in cui è stato bandito, quindi, il concorso subisce un nuovo stop. Fino a quando non si sa.