Canicattì
Avvelenati 6 cani randagi, grido d'allarme di "Uniti per Salvarli"
Sarebbe stato usato il lumachicida, un potente veleno impiegato prevalentemente in campo agricolo
Almeno sei cani randagi sarebbero stati avvelenati negli ultimi giorni a Canicattì.
La denuncia arriva dall’associazione “Uniti per Salvarli”.
Si tratta di un’organizzazione di volontariato che si occupa di salvaguardare gli animali randagi che circolano per le strade del paese.
Per uccidere i cani sarebbe stato usato, sempre secondo l’associazione, il lumachicida, un potente veleno impiegato prevalentemente in campo agricolo per evitare che le lumache danneggino le coltivazioni.
“Una strage silenziosa – dicono i volontari di Uniti per Salvarli – vigliacca, effettuata da chi si nasconde dietro al buio e lascia morire animali innocenti tra convulsioni, sangue e dolore. Questi – aggiungono – non sono episodi, ma crudeltà autentica. Chi avvelena non è una persona che ama gli animali. Si tratta di un pericolo per l’intera comunità: il veleno può colpire cani, gatti, fauna selvatica e anche i bambini. Chiediamo – continuano i volontari dell’associazione animalista – alla città di non rimanere in silenzio. Invitiamo tutti coloro che hanno visto oppure sanno qualcosa a denunciare, per proteggere anche i vostri animali che potrebbero incappare in esche del genere. La paura non può diventare normalità. Noi di “Uniti per Salvarli” continueremo a lottare. Pretendiamo che vengano effettuati controlli, installate telecamere della videosorveglianza cittadina nei luoghi e nelle strade che ne sono sprovviste. Chiediamo che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia e che a loro possano essere inflitte pene severe. Non lasciamo – concludono i volontari dell’associazione – che questa ennesima strage di cani randagi possa rimanere, come avvenuto tante altre volte in passato, in silenzio”.
Le carcasse dei cani avvelenati sono state rinvenute dai volontari in diverse zone alla periferia di Canicattì, come ad esempio in contrada Giummello, lungo la statale 410 che conduce nella vicina città di Naro e in altri luoghi.
Già nelle settimane scorse l’associazione aveva lanciato un appello, dopo che alcuni cuccioli che i volontari accudivano erano stati trovati con dei cappi al collo, mentre altri erano scomparsi, probabilmente portati via per essere uccisi.
Il problema del randagismo a Canicattì è ormai al centro di discussioni da parecchio tempo, nel tentativo di trovare una soluzione a un fenomeno che giorno dopo giorno assume contorni sempre più preoccupanti.