Il Presidente a Palermo
06 Dicembre 2025 - 12:27
L'occasione sono le celebrazioni per la conclusione, in bellezza, dell'avventura di Palermo come Capitale italiana del Volontariato 2025. L'ospite d'onore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: accolto tra gli applausi, il presidente ha fatto ingresso al Teatro Massimo in mattinata, mentre il coro di voci bianche del Teatro intonava l'inno nazionale. In sala presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla.
Mattarella ha sottolineato nel suo intervento il valore del volontariato come «elemento necessario in un tempo contrassegnato anche da paure suscitate da tossine messe in circolo ingannevolmente da indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità, l’allontanamento dalle ragioni della convivenza civile. Una leva possente per dare vicinanza, calore umano, fraternità» - ha detto Mattarella dal palco - in definitiva, dare senso alle relazioni sociali, con la nostra società è innervata dalle esperienze e dalla cultura dei volontari. Per restare ai tanti momenti rimasti impressi nella memoria collettiva, dagli angeli del fango nell’alluvione di Firenze del 1966, ai tanti giovani accorsi a sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali, dai terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia, fino a vicende recenti che ben ricordiamo, si potrebbe compilare un lungo calendario della solidarietà. Sono iniziative e comportamenti iscritti nella storia d’Italia. La prossimità rende migliori e gratificanti le nostre vite - aggiunto il presidente - qualche scettico si chiede a cosa serve il volontariato, ma l'Istat ci dice che quasi 5 milioni di persone dedicano ogni anno il loro tempo non a se stessi ma agli altri: questo rappresenta un grande patrimonio basato sulla gratuità e un impegno sia organizzato che individuale che riflette una comunità non ripiegata su se stessa, ma che sviluppa valori di coesione sociale. Sono patrioti che sanno come fraternità e solidarietà giovino anche a chi sviluppa questa dimensione di impegno» .
Il volontariato aiuta anche i conti pubblici, secondo Mattarella: «Accresce - ha affermato - il patrimonio morale del nostro Paese. La gratuità può apparire agli scettici un termine caduto in disuso, una ingenua illusione per anime belle ma fuori dalla realtà. Al contrario, le sue azioni sono ispirazione e volano concreto di costruzione del bene comune. Il disinteresse nei confronti delle altre persone, nei confronti della società, provoca diseconomie, determinando inoltre fratture sociali, esclusione, deserto. Il volontariato esprime in questo senso anche una dimensione di cittadinanza attiva, partecipe delle finalità, ripeto, indicate dalla Costituzione. La giustizia, premessa della pace, si realizza iniziando dal basso, da quel che è vicino».
Schifani nel suo intervento ha sottolineato come «i dati dell'economia siciliana evidenziano una crescita assai rilevante in termini di prodotto interno lordo e di riduzione della disoccupazione, ma non sempre questo si traduce in un contenimento del disagio sociale. Intendiamo proseguire, con il massimo impegno, nel sostegno delle politiche sociali e di solidarietà». «Le iniziative che hanno animato questo momento di consapevolezza, ma anche di responsabilità, ospitato dalla città di Palermo hanno offerto un contributo rinnovato e concreto al contrasto verso ogni forma di povertà ed emarginazione, alla tutela della dignità umana, all'affermazione dei diritti umani e alla promozione della crescita delle comunità e delle istituzioni locali», ha aggiunto il governatore.
«Compito delle amministrazioni, a partire da quella regionale - ha proseguito Schifani - è adottare politiche capaci di assicurare servizi integrati, continui e personalizzati, come evidenziato anche dall'attuale percorso di rafforzamento del sistema socio-sanitario regionale e dei modelli di presa in carico unitaria. In questo senso il governo regionale è impegnato a sostenere interventi che favoriscono autonomia, partecipazione e qualità della vita, promuovendo una collaborazione sempre più stretta tra istituzioni, enti del terzo settore, organismi del volontariato, famiglie e professionisti».
Lagalla ha fatto il punto sulla particolare vocazione della città al sostegno dei più deboli: «Nei mesi trascorsi - ha detto - è stato compiuto un percorso intenso e denso di gratificanti esperienze che ha visto Palermo e la sua area metropolitana impegnate ad impreziosire quella rete di solidarietà, partecipazione e generosità che è carattere distintivo del volontariato italiano. Il passaggio di testimone da Trento (Capitale 2024) a Palermo ha simboleggiato l'unità del Paese, connettendo gli estremi geografici della penisola attraverso l'ideale dorsale valoriale dell'impegno associazionistico. Durante quest'anno, Palermo e la sua provincia hanno mostrato il loro volto più autentico - ha aggiunto - quello di una terra che, da secoli, privilegia l'inclusione e l'accoglienza e che oggi vuole testimoniare di sapersi prendere cura dei più vulnerabili ed emarginati, di non rassegnarsi alla violenza e alla cultura mafiosa, di adoperarsi per trasformare le incalzanti criticità attuali in un fattore propulsivo di solidale cambiamento collettivo. Da qui l'intendimento di procedere, quale eredità permanente di questo 2025, alla costituzione di una Fondazione di Comunità dell'area metropolitana di Palermo, con l'obiettivo di assicurare efficace raccordo istituzionale e multilivello alle azioni di volontariato».
Quindi il primo cittadino ha passato il testimone al sindaco di Modena Massimo Mezzetti, consegnandogli la targa di Capitale italiana del volontariato, con la città emiliana designata per il 2026. «Il volontariato è la spina dorsale del nostro Paese - ha detto Mezzetti - A Modena e provincia ci sono più di 1.700 tra associazioni e gruppi di volontariato. Questo riconoscimento ci carica di orgoglio e responsabilità».
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